“Parkland”, voce ai testimoni nascosti dell’assassinio Kennedy

Presentata in concorso a Venezia 70 l'opera prima di Peter Landesman con Tom Welling, Zac Efron, Billy Bob Thornton e Paul Giamatti. Nelle sale cinematografiche a metà novembre.

“Per 50 anni non abbiamo fatto altro che parlare dell’omicidio di Kennedy solo per quello che riguardava cospirazioni o altro, senza mai approfondire l’aspetto di anarchia e confusione che governò i giorni immediatamente successivi l’evento”. Così Peter Landesman ha spiegato  la scelta di portare di nuovo sul grande schermo l’assassinio di John Fitzgerald Kennedy per realizzare la sua opera prima, Parkland, oggi in concorso alla 70° Mostra del cinema di Venezia.

Il film mette in scena l’attentato di Dallas a JFK partendo dall’immediato ricovero d’urgenza al Parkland Memorial Hospital, i tentativi disperati dell’equipe medica per tenere in vita il presidente, allargando poi il racconto a tutta una serie di testimoni dell’evento che rimasero comunque lontani dal clamore.

“Questa storia è come un grande polpo, con più storie che partono come tentacoli e si sviluppano partendo da un unico avvenimento”, spiega il regista, accompagnato al Lido da uno degli interpreti, Tom Welling, sullo schermo nei panni dell’agente dei servizi segreti Roy Kellerman. Nel cast anche Zac Efron, Billy Bob Thornton e Paul Giamatti, che interpreta Abraham Zapruder, l’uomo che riprese con un super8 il tragico momento dell’attentato: “Abbiamo avuto una licenza per poter riprodurre quel filmato – racconta Landesman -, forse il documento audiovisivo più visto in termini investigativi nella storia dell’uomo. Filmato che abbiamo visto milioni di volte, che il ‘Life Magazine’ pagò 50mila dollari nel 1963: ma perché non abbiamo mai saputo nulla di quello che accadde a Zapruder subito dopo averlo realizzato? O a Robert Oswald quando venne a sapere dell’arresto del fratello? Il concetto alla base del film è proprio questo: prendere il pubblico e metterlo nei panni di quelle persone che hanno dovuto affrontare la tragedia negli attimi successivi. Quando si è  sotto il fuoco nemico ci sono due possibili reazioni: il panico che spinge alla ritirata o tentare piccoli gesti di eroismo. Il film racconta quest’aspetto, i piccoli gesti compiuti da perfetti sconosciuti all’indomani di un drammatico evento di portata mondiale.

Basato sul libro di Vincenzo Bugliosi Reclaiming History: The Assassination of President John F. Kennedy, Parkland sarà nelle sale cinematografiche da metà novembre con un’uscita evento e presentato al grande pubblico il 22 novembre in occasione della serata dedicata da Rai 3 al cinquantenario della morte di John Fitzgerald Kennedy.