Il lupo nel ghetto raccontato da Claudio Giovannesi

Giovannesi presenta al Festival di Torino Wolf, documentario che racconta la Shoah e le conseguenze dagli occhi del figlio di un rabbino particolare.
Intervista a Claudio Giovannesi a cura di Emanuele Rauco

Una curiosa coincidenza lega due film presentati al Torino Film Festival: Le dernier des injustes di Lanzmann e Wolf, documentario di Claudio Giovannesi presentato nella sezione Italiana Doc del festival. Due film paralleli che raccontano di un padre, Benjamin Murmelstein, rabbino a capo del ghetto nazista di Terezin, da cui partivano i treni per Auschwitz, e del figlio Wolf, ossessionato dalla figura del padre tacciato dalla fine della guerra di essere l’ultimo degli ingiusti. Il film di Giovannesi racconta la storia di quest’uomo ormai 70enne a più di 20 anni dalla morte del padre, attraverso un dialogo con lo storico e psicoanalista David Meghnagi che porterà a galla il dramma di un uomo fermo al ricordo e al trauma di un ingombrante figura paterna.
Concentrandosi sul volto di Murmelstein, Wolf guarda la storia di un popolo colta nel simbolo più atroce di quella storia dall’esterno, cercando i temi universali che si nascondono dietro questa lacerante figura di figlio: il passato e il suo peso, la memoria e la colpa come tragedia ancestrale, il rapporto tra storia e Storia nella vita di un individuo. Parlando di questioni che toccano tutti gli esseri umani, Giovannesi cerca una via alla riflessione sulla più grande follia che mai l’uomo abbia che non ha l’ambizione di arrivare all’indicibile, come Lanzmann, ma di avvicinarvisi attraverso le questioni più complesse e allo stesso tempo più quotidiane dell’animo umano.

EMANUELE RAUCO