Videa e il cinema medio che cerca un posto nel mercato

Il listino Videa alle Giornate di Sorrento mostra una distribuzione in forma e con un occhio a quel cinema maturo che si fatica a vedere.
Intervista ad Antonio Adinolfi a cura di Emanuele Rauco
Intervista a Claudio Amendola a cura di Emanuele Rauco

Da tempo si sente dire che il vero segno della crisi dell’industria cinematografica italiana è nella mancanza di cinema medio, quei film maturi che non cercano la raffinatezza del cinema d’autore ne la facilità del cinema popolare. Videa se ne fa carico in modo risoluto, e presenta alle Giornate professionali di cinema di Sorrento un listino 2014 che guarda al piacere dello spettatore ma anche ai premi. Per esempio, a gennaio si parte con The Butler, il film di Lee Daniels con Forest Whitaker nei panni del primo maggiordomo nero alla Casa Bianca, che probabilmente avrà molte nomination alla prossima cerimonia degli Oscar.
Sulla stessa scia si pongono I due volti di gennaio, thriller passionale con Viggo Mortensen e Kirsten Dunst per la regia di Hossein Amini e And So It Goes, ritorno di Rob Reiner alla commedia romantica in chiave senile, con Michael Douglas e Diane Keaton. Film dedicati a un pubblico adulto, ma non necessariamente ai cinefiili più incalliti, anzi con una certa propensione al grande pubblico.

Ma il 2014 segna per Videa anche l’ingresso nella produzione e distribuzione di cinema italiano, con due film piuttosto diversi tra loro: La mossa del pinguino, esordio alla regia di Claudio Amendola già visto al Torino Film Festival, una sorta di Full Monty sportivo spostato nel mondo dei Cesaroni e della periferia romana; e Nottetempo, che dal trailer potrebbe essere la sorpresa italiana dell’anno, opera prima di Francesco Prisco, un noir intrigante con Giorgio Pasotti eroe per caso coinvolto in un intrigo più grande di lui.
I primi sei mesi del 2014 segnano per Videa un consolidamento in una fascia di mercato che negli ultimi mesi sta dando segni di riscossa, un cinema di qualità ma non d’essai che parla agli amanti di storie e personaggi. Quel pubblico che sa ancora apprezzare il valore di un film sul grande schermo possibilmente in città.

EMANUELE RAUCO