L’orrore della droga nel film di Cristopharo

Domiziano Cristopharo presenta Red Krokodil, dramma visionario sulla tragedia della tossico-dipendenza, in sala con Distribuzione Indipendente.
Intervista a Domiziano Cristopharo a cura di Emanuele Rauco

Prolifico, ma poco conosciuto autore, Domiziano Cristopharo è un regista visionario e curioso amato da chi frequenta festival e film underground. L’uscita in sala di Red Krokodil, presentato oggi a Roma, grazie a Distribuzione Indipendente potrebbe attrarre più curiosità attorno al suo nome, complice tanto il successo che la piccola società ha avuto con Spaghetti Story quanto il tema del film: Red Krokodil infatti parla dell’odissea di un uomo dipendente dal krokodil, terribile droga sintetica che in poco tempo devasta il fisico oltre alla mente, in una città che pare reduce da un’apocalisse.
Girando con circa 10 mila dollari, chiudendosi con il protagonista Brock Madsen – ex-tossico – in un appartamento per 10 giorni, Cristopharo ha realizzato un dramma apocalittico che da più parti guarda all’horror, genere di cui il regista è evidentemente esperto, per raccontare non solo il percorso verso il disfacimento di un uomo assuefatto alle droghe, ma soprattutto usare la tragedia di un uomo come specchio di quella di una società ormai decomposta, desolata come la città in cui si ambienta il film. “Quello che mi ha attratto  – ha dichiarato Cristopharo – è la scelta di chi si droga con una sostanza che dà una morte atroce, andando incontro volontariamente alla sofferenza”, come a sottolineare il martirio dei drogati. Un’opera fuori dagli schemi con cui il regista ha chiuso un ciclo della sua carriera per aprirne un altro, con Doll Syndrome, allucinante dramma da camera di cui oggi Cristopharo ha presentato alcune scene in anteprima.

EMANUELE RAUCO