Noah, Aronofsky risponde alle polemiche sul film con Russell Crowe

Aronofsky difende il suo kolossal biblico da accuse e divieti: "Non vogliamo offendere nessuno"

Nessuno l’ha ancora visto e già Noah, kolossal di Darren Aronofsky che sarà presentato ad aprile, in anteprima, al BIF&ST di Bari prima dell’uscita nelle sale italiane il 10 aprile, ha scatenato divieti e polemiche. Il film è stato bandito infatti in vari paesi islamici, come Qatar, Kuwait, Bahrain e Emirati Arabi, mentre si attendono i responsi in Egitto, Kuwait e Giordania. I motivi sono nella rappresentazione di figure sacre (il profeta è venerato anche nell’Islam), che è vietata dalle leggi islamiche, ma anche perché la rappresentazione di Noè e del diluvio sarebbe ritenuta offensiva. Una visione non solo musulmana, visto che le anteprime tra cristiani ed ebrei hanno ricevuto esito negativo proprio perché la rappresentazione dell’episodio biblico sarebbe troppo fantasiosa e poco fedele.
Paramount e Aronofsky corrono ai ripari: la prima promuoverà il film specificando che Noah non intende essere una rilettura fedele della Bibbia, il regista dichiarando “Ogni polemica sparirà non appena la gente inizierà a vedere il film, non vogliamo offendere nessuno”. Frasi di circostanza, probabilmente, che non impediranno il divieto in alcuni paesi, e forse non metteranno nemmeno a tacere le polemiche dei gruppi religiosi più ortodossi, che vedranno nei personaggi di Russell Crowe, Emma Watson e Jennifer Connelly una concessione di troppo al gigantismo hollywoodiano.

EMANUELE RAUCO