Sorrentino si racconta al pubblico del BIF&ST 2014

Primo incontro pubblico a Bari per Paolo Sorrentino dopo l'Oscar, tra riflessioni professionali e confessioni quasi intime
Intervista a Paolo Sorrentino a cura di Emanuele Rauco

Dopo il premio Oscar per La grande bellezza, Paolo Sorrentino ha scelto Bari e il BIF&ST 2014 per il primo incontro pubblico. Nel capoluogo pugliese, il regista ha ritirato il Fellini Award per l’eccellenza artistica e tenuto una lezione di cinema al pubblico che ha dato l’assalto al Teatro Petruzzelli per ascoltare il suo pensiero sul cinema e anche per indagare le sensazioni dopo un riconoscimento così importante, per un film che ha portato l’intera nazione a discutere: “Di solito preferisco sia il film a parlare – ha dichiarato Sorrentino – ma stavolta, avendolo fatto tutti, volevo farlo pure io: è solo che presi a parlare, nessuno mi ha ascoltato”.
Sorrentino, a differenza del suo atteggiamento distaccato e insofferente, ha saputo volgere i limiti della sua asocialità, aprendosi anche a confessioni semi-personali sul suo rapporto difficile con gli altri in un lavoro collettivo come il cinema, trasformandoli in ironia e cinismo con cui graffiare e divertire il pubblico, il quale non poteva non chiedere il perché il film abbia scatenato un dibattito così accesso: “Solo in Italia non ci siamo messi d’accordo su cos’è un film, se un catalogo di immagini o un reportage fotografico sulla realtà, per cui mi si accusa di cose che non c’entrano con il film, con il cinema”.

Ovviamente, dopo aver raccontato e riflettuto sul suo ultimo lavoro, Sorrentino ha anche parlato più ampiamente della sua visione del cinema: “Il cinema invecchia e va rinnovato, per questo credo che l’unico modo sia farlo con lo stile, con il linguaggio, con le idee visive, lavorare sulle immagini e sul modo in cui comunicano per riprendersi l’originalità e la libertà del cinema del passato, che non era legato alla sola idea, alla sola storia, e cercava continuamente di rinnovare il cinema. Gli americani possono accontentarsi di storie e idee, perché hanno una grande solidità di mezzi per realizzarle. Noi no; è per questo che voglio giocare con lo stile, almeno finché non sono vecchio e posso accontentarmi della semplicità: il cinema è fisicamente impegnativo, meglio farlo adesso che ho le forze”.
Tra gli spettatori, alcuni giornalisti hanno provato a scucire qualche notizia sul nuovo film con Michael Caine, quasi senza successo: “Innanzitutto non si chiamerà più The Future, ma non siamo ancora così convinti del nuovo titolo da annunciarlo pubblicamente; stiamo facendo i sopralluoghi e il casting, unico punto fermo, a cui ho pensato da subito, è che il protagonista è Michael Caine“.

EMANUELE RAUCO