Santamaria losco venditore di medicine nel film di Antonio Morabito

Il venditore di medicine di Morabito racconta i rapporti oscuri e corrotti tra aziende farmaceutiche e medici. L'intervista a Santamaria, Ferrari e regista
Intervista a Claudio Santamaria a cura di Emanuele Rauco
Intervista a Isabella Ferrari a cura di Emanuele Rauco
Intervista ad Antonio Morabito a cura di Emanuele Rauco

In pochi sanno cos’è il comparaggio eppure è uno degli scandali più odiosi della nostra società: lo racconta Antonio Morabito in Il venditore di medicine, film interpretato da Claudio Santamaria e Isabella Ferrari che dopo la presentazione al Festival di Roma – corredata di polemiche – esce in sala ed è stato presentato oggi alla stampa a Roma. Il film racconta le vicende di un informatore scientifico di un’azienda farmaceutica in crisi, il quale per sopravvivere alla crisi e ai tagli del personale è disposto a tutto, anche a corrompere e ricattare i medici per far prescrivere loro più medicinali possibili. Ma la corda, a furia di tirarla, prima o poi si spezza.
Partendo da fatti di cronache e ricerche con veri informatori scientifici, Morabito mette il dito nella piaga dei rapporti via via più oscuri tra aziende farmaceutiche e medici, non solo i grandi ospedali ma anche il medico di base, scavando nei rapporti economici, nel limite tra legalità e crimine che la crisi ha reso sempre più sottile, come quello che separa una persona normale da un mostro. Sopravvivenza o profitto, sembra chiedersi Morabito, che con Il venditore di medicine ripropone un cinema vicino all’impegno civile e alla denuncia che negli anni ’60 e ’70 erano uno dei pilastri della settimana arte nostrana, e che oggi, per convenienza o dimenticanza si è perso per strada.

EMANUELE RAUCO