A Matteo Oleotto il premio Mario Verdone

All'opera prima di Matteo Oleotto il riconoscimento ad un giovane regista che onora il critico, saggista e storico del cinema Mario Verdone.
Intervista a Matteo Oleotto a cura di Marilena Vinci
Intervista a Carlo Verdone a cura di Marilena Vinci

E’ Matteo Oleotto con la sua opera prima Zoran, il mio nipote scemo il vincitore del “Premio Mario Verdone”, assegnato per il quinto anno nell’ambito del Festival del Cinema Europeo di Lecce a un giovane autore (massimo 40 anni) che si sia particolarmente contraddistinto nel panorama cinematografico italiano con un’opera prima o seconda uscita in sala nell’ultima stagione.
Il riconoscimento vuole onorare il critico, saggista e storico del cinema Mario Verdone, sempre attento nella scoperta di artisti di talento, non solo nel Cinema ma nel mondo dell’arte in generale, come dimostrano i suoi numerosi saggi e scritti.

La selezione dei dieci autori in gara è proposta dal Festival del Cinema Europeo, dal Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani e dalla Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia. A scegliere il film vincitore è la giuria – composta dai fratelli Carlo, Luca e Silvia Verdone – che quest’anno all’unanimità ha scelto Matteo Oleotto.

Il protagonista di Zoran, il mio nipote scemo (Italia, Slovenia – 2013 – 106’), è Paolo (Giuseppe Battiston), un quarantenne inaffidabile e dedito al piacere del buon vino. Un giorno arriva  inaspettatamente suo nipote Zoran, forse l’occasione giusta per prendersi una rivincita nei confronti del mondo…

«I nostri complimenti a Matteo Oleotto, vincitore del Premio Verdone, scelto quest’anno dai figli di Mario – con il suo film piacevolmente originale e divertente – nel ricordo del suo forte impegno per i giovani. E’ ancora una volta un piacere e un onore” dice Laura Delli Colli, Presidente del Sngci, a nome del Direttivo Nazionale “condividere la responsabilità di una selezione che ogni anno, da quando “il professore” non c’è più, segnala comunque una decina di esordienti spesso giovanissimi e punta, alla fine, su tre titoli che esprimono, proprio come quest’anno, anche una buona dose di  coraggio produttivo. Continueremo a sostenere il Premio e l’iniziativa di Carlo, Luca e Silvia per non dimenticare Mario, che al Sindacato è stato per decenni legato, soprattutto attraverso il nostro Premio Sacchi per le migliori tesi di laurea sul cinema, nel ricordo della sua autentica, sanguigna passione per il talento più giovane».
Gli altri due finalisti di quest’anno sono Fabio Mollo per Il sud è niente e Ciro De Caro per Spaghetti story.