A Bellaria vince l’originalità narrativa

"Centoquaranta". La strage dimenticata di Manfredi Lucibello vince come miglior documentario. Menzioni a "Dal profondo" di Valentina Zucco Pedicini e "Il Segreto" di Cyop&Kaf.

A Bellaria si festeggia! Il festival giunto alla sua 32esima edizione, giudato per il primo anno da Roberto Naccari e Simone Bruscia, non solo ha visto una buona partecipazione di pubblico soprattutto per gli appuntamenti con gli autori più importanti del nostro cinema Leonardo Di Costanzo, Gianni Amelio e Alberto Fasulo ma una ritrovata attenzione di gran parte della stampa specializzata presente alla kermesse. I direttori inoltre applaudono la partecipazione alla nuova sezione sperimentale Casa Rossa Art perchè ha permesso al pubblico di avvicinarsi a un genere di documentario che si alimenta delle contaminazioni con le arti, sperimentando forme e linguaggi nuovi. Particolarmente stimolante anche l’incontro con gli autori dei film, quasi tutti presenti. La fase di selezione tra oltre 200 documentari era stata particolarmente complessa. E la giuria, composta da Mario Balsamo, Martha Capello, Agostino Ferrente, Pinangelo Marino e Giovanni Piperno, ha apprezzato la pluralità di linguaggi e di formati presente tra i finalisti, uniti da un’alta qualità. Il Premio Italia Doc è stato assegnato a Centoquaranta. La strage dimenticata di Manfredi Lucibello: “per la sua capacità di trasformare con originalità e forza uno dei tanti misteri d’Italia nell’incubo, più universale, dell’’impossibilità di raggiungere la verità”. (Il desiderio di tanti, non solo dei parenti, di capire cosa accadde davvero la notte del 10 aprile 1991 quando la prua del traghetto Moby Prince penetra nella fiancata della petroliera Agip Abruzzo, come disse ai nostri microfoni il giovane autore: https://www.radiocinema.it/115379/news/popoli-la-tragedia-del-moby-prince).
Due le Menzioni Gianni Volpi: Il Segreto di Cyop&Kaf per l’immediatezza della narrazione e dello sguardo su un gruppo di ragazzini napoletani, mossi dal desiderio di identità e spirito di appartenenza alla loro città”. E la seconda al documentario che dopo la vittoria in Italiana doc al Festival di Roma, sta raccogliendo in giro per l’Italia, attenzioni sempre maggiori: Dal profondo di Valentina Zucco Pedicini. Il doc sull’ultima minatrice italiana, a Bellaria viene premiato “per la costruzione della narrazione e la potenza delle scelte espressive, capaci di raccontare l’orgoglio e la fatica a del lavoro dei minatori, con la forza delle immagini e dei suoni”(https://www.radiocinema.it/112607/news/sguardo-femminile-miniera).
Nella sezione Casa Rossa Art Doc vince il primo premio My name is Janez Janša di Janez Janša perchè la giuria (Marco Bazzocchi, Ermanno Cavazzoni, Chiara Lagani, Cesare Malfatti e Valentina Vannicola) ha riconosciuto e apprezzato lo sguardo ironico sull’arte contemporanea e i suoi paradossi; sulla politica e le sue vulnerabilità e il modo in cui una performance possa uscire dai confini dell’arte e allargarsi alla sfera sociale. Menzione speciale a The Column, in cui l’artista Adrian Paci descrive il viaggio di un blocco di marmo e la sua mutazione, “un film pulito, nitido come la colonna di marmo che ne è protagonista – sottolinea la giuria nella motivazione.

GIOVANNA BARRECA