Un buon candidato alla Camera d’oro

In Quinzaine l'opera prima di Daniel Wolfe.Catch me daddy è una storia archetipa della fuga di una figlia da un padre tiranno. Il tutto raccontato in stile western e tra le atmosfere dello Yorkshire.

Alla Quinzaine dal documentario al wester, dalla commedia all’action movie. Stamane al Festival di Cannes è stata la volta del western moderno:Catch me daddy di Daniel Wolfe. L’autore unisce la dualità, il ritmo e il racconto in campi lunghi, alternati a primi piani, tipici del genere e li fa dialogare con la storia di una giovane ragazza che vuole trovare la sua indipendenza. Laila riesce prima a fuggire col fidanzato Aaron nel Yorkshire e poi continua a cercare un rifugio perchè il padre manda il figlio Zaheer e un’agguerrita banda di cacciatori di taglie a cercarla. Una storia archetipa dove il paesaggio è determinante soprattutto perchè metafora dello stato d’animo della protagonista (l’intensa Sameena Jabeen Ahmed, con i capelli rosa).
L’autore racconta al pubblico che ha desiderato girare in 35mm proprio perchè la fotografia riuscisse a contenere ancora quella densità tipica dei film western di un’altra epoca. La decisione venne presa già in fase di sceneggiatura quando stava lavorando con suo fratello Matthew, creatore di personaggi secondari davvero ben raccontati, tutti con un altro grado di drammaticità.
L’autore crea un interregno sospeso trattando la vendetta e la voglia di indipendenza con originalità. Finale ad alta tensione drammaturgica nella fissità della macchina da presa.

GIOVANNA BARRECA