I tre volte premi Oscar per le migliori scenografie Dante Ferretti e la moglie Francesca Lo Schiavo sono stati protagonisti della TaoClass di oggi al 60^ TaorminaFilmFest. Incontrando il pubblico i due artisti hanno parlato della loro carriera, raccontano aneddoti e svelato il loro prossimo progetto legato al regista che ha contribuito in maniera decisiva alla loro fama internazionale: ”Con Scorsese stiamo lavorando a Silence, un film, tratto dal libro di Shusaku Endo, che ho già preparato già cinque volte – rivela Ferretti – La storia, ambientata nel 1600, racconta dell’opera di conversione del Giappone da parte dei missionari cattolici. Religiosi che spesso furono affettati come dei salami”.
Ferretti ha poi raccontato di aver detto otto volte di no a Scorsese ma ha anche narrato un aneddoto sulla realizzazione di Gangs of New York a Cinecittà: “doveva girarsi in Canada e Romania, io ero convinto si potesse fare anche a Roma così l’ho invitato prima a pranzo nell’ottimo ristorante di fronte a Cinecittà, poi abbiamo attraversato la strada, siamo andati negli studios e lì l’ho convinto dicendogli ti piace l’Italia, ti piace il cibo, gli studios ci sono, facciamolo qui!”
Altro incredibile evento fu quello per cui lavorarono alla Medea di Pasolini: “Una mattina mi arrivò una telefonata assurda: era Roberto Rossellini e voleva che prendessi il primo volo per la Cappadocia per fare lo scenografo del film Medea di Pasolini. – racconta Ferretti – Io stavo per andare al mare con un mio amico ed ero appena rientrato in casa per prendere il costume da bagno che avevo dimenticato quando squillò il telefono. Inutile dire che feci subito la valigia e corsi da Pasolini”.
Sulla differenza tra il lavorare all’estero o in Italia, Francesca Lo Schiavo dice: “L’approccio è uguale ma dipende dalle individualità e dal lavoro in se stesso, non c’è differenza”.
Desideri ancora da realizzare? A Francesca Lo Schiavo “piacerebbe fare il film sulla vita di Frank Sinatra di Scorsese“, tante volte annunciato dal regista ma non ancora realizzato.
MARILENA VINCI
