Nastri d’argento 2014, Virzì bissa il successo ai David

A Il capitale umano 6 Nastri, tra cui quello per il miglior film. Ma il vero outsider, oltre Pif, sono i Manetti Bros.

Dopo il trionfo (parziale) ai David di Donatello, Il capitale umano di Paolo Virzì ha vinto anche ai Nastri d’argento, il premio che il Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani ha assegnato sabato scorso a Taormina. Il film di Virzì, che ora mette una serie ipoteca sulla designazione per l’Academy Award 2015, ha vinto 6 premi: quella per la regia del miglior film, sceneggiatura, scenografia, montaggio, sonoro e l’ex-aequo ai protagonisti Fabrizio Gifuni e Fabrizio Bentivoglio, a cui si aggiunge il premio Biraghi dedicato alle nuove promesse, in questo caso Matilde Gioli.
Altro grande trionfatore è stato Song’ e Napule dei Manetti Bros che oltre al premio per la migliore commedia, vince quello per la canzone, la colonna sonora e i non protagonisti Paolo Sassanelli e Carlo Buccirosso.
La mafia uccide solo d’estate di Pif ha vinto il premio per il soggetto e il film d’esordio, Smetto quando voglio ha portato a casa il Nastro per la produzione, mentre Allacciate le cinture di Ferzan Ozpetek ha fatto il pieno con le attrici, Kasia Smutniak e Paola Minaccioni oltre al casting director. Quella di Daniele Ciprì per Salvo è la migliore fotografia dell’anno mentre quelli di Milena Canonero per Grand Budapest Hotel i migliori costumi. Assegnato poi anche dei Nastri speciali: a Carlo Mazzacurati come omaggio postumo, a Dino Trappetti, Piero Tosi, Marina Cicogna e Francesco Rosi alla carriera e ad Alice Rohrwacher per l’exploit internazionale de Le meraviglie, premiato a Cannes con il Grand Prix.

EMANUELE RAUCO