Frederick Wiseman premiato alla carriera da Michel Piccoli #Venezia71

Wiseman torna alla Mostra del cinema di Venezia per ricevere il Leone d'oro alla carriera, premio che per la prima volta va nelle mani di un documentarista. Lo abbiamo intervistato
Intervista a Frederick Wiseman a cura di Emanuele Rauco

Uno dei più grandi registi e documentaristi viventi e uno dei meno premiati: finalmente Frederick Wiseman si prende qualche soddisfazione diventando il primo documentarista a ricevere il Leone d’oro alla carriera alla Mostra del Cinema di Venezia. Il premio (primo dei due alla carriera; il secondo è quello a Thelma Schoonmaker) sarà consegnato oggi da Michel Piccoli, straordinario attore francese fan del regista americano, il quale dopo At Berkley, La danse e l’ultimo National Gallery è uno dei amati registi nel festival mondiali.
Wiseman ha incominciato come regista di documentari nel 1967 con Titicut Folies e fino a quest’anno ha realizzato 42 lungometraggi che hanno cambiato la storia del documentario, raccontando le istituzioni, il modo in cui si rapportano con i cittadini e come fanno parte dei più complessi meccanismi sociali, dai manicomi criminali al pronto soccorso di un ospedale, dai centri per la violenza domestica alle aule di tribunale, fino alle pattuglie di polizia, ma anche descrivendo come stato e politica entrano in ballo anche nelle questioni dell’arte, dello spettacolo, come in Crazy Horse, e dello sport come in Boxing Gym. L’unico tentativo di film di finzione avviene nel 2002 con La dernière lettre, racconto di una donna ebrea che si prepara a essere catturata dai nazisti scrivendo l’ultima lettera al figlio.

EMANUELE RAUCO