Sabina Guzzanti svela il rapporto tra Stato e mafia nel suo nuovo film #Venezia71

Sabina Guzzanti con La trattativa racconta l'Italia dagli anni '90 a oggi, mescolando documentario e teatro. Fuori concorso a Venezia
Intervista a Sabina Guzzanti a cura di Emanuele Rauco

Attesissimo dalla stampa italiana, è stato presentato oggi fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia La trattativa, il nuovo film di Sabina Guzzanti che racconta tra documentario, inchiesta giornalistica e ricostruzione stilizzata ricostruisce il processo sulla negoziazione tra Stato e mafia all’inizio degli anni ’90: partendo dagli atti giudiziari e dalle testimonianze di pentiti, magistrati e politici coinvolti, Guzzanti mette in scena quei documenti con attori teatrali e li alterna con materiale d’archivio e interviste per raccontare come le istituzioni cercarono e trovarono un compromesso quando, nel ’92, con l’ondata di stragi che tra gli altri uccisi i giudici Falcone e Borsellino, la Mafia chiese più protezione da parte della politica, che le aveva “voltato le spalle” con Tangentopoli e l’imminente fine della prima repubblica.
Stilizzazione e inchiesta, satira e narrazione si mescolano in un film che prende tutti gli elementi del processo e non solo e li mette insieme per formare un racconto che dia una chiave di lettura completa e organica allo spettatore: “Sono argomenti di cui si è parlato – ha dichiarato Guzzanti – mq mai in modo completo, andando oltre il giornalismo. E io ho voluto fare un film d’impegno civile e politico, che è una funzione che il nostro cinema ha sempre assolto al meglio”. Il film, interpretato tra gli altri da Ninni Bruschetta e dalla stessa Guzzanti, uscirà in sala il 2 ottobre, distribuito da BIM.

EMANUELE RAUCO