Tff: Marlene Kuntz vs Else

18/11/09 - Il Museo Nazionale del Cinema di Torino già da diversi anni si occupa del restauro...

(Dalla nostra inviata Giovanna Barreca)

18/11/09 – Il Museo Nazionale del Cinema di Torino già da diversi anni si occupa del restauro di importanti film d’autore in collaborazione con la Minerva-Rarovideo, che poi si provvede della stampa in dvd. All’interno del Tff sono stati così presentati i 3 nuovi dvd in uscita: l’attesissimo film di Francesco Rosi “Uomini contro”, con Mark Frechette, Alain Cuny e Gian Maria Volontè; “La classe operaia va in Paradiso” di Elio Petri, il primo lungometraggio italiano ‘entrato in fabbrica’, un satirico ritratto della condizione operaia e della sua alienazione interpretato da Gian Maria Volonté e Mariangela Melato, con le musiche di Ennio Morricone. Nella collana Arte cinema visione, infine, la sonorizzazione del film “La Signorina Else” di Paul Czinner (1928), tratto dall’omonimo romanzo breve di Arthur Schnitzler e ora musicato dal gruppo dei Marlene Kuntz.

elsegrande“Il film è un capolavoro misconosciuto, un’opera visionaria ed esaltante che ben si addice alla contaminazione e alla sperimentazione, tra melodia e inquetudine” afferma il leader del gruppo Cristiano Godano. E forse proprio per questo Stefano Boni e Grazia Paganelli del Museo Nazionale del Cinema hanno individuato in loro il gruppo più adatto per un progetto tanto ambizioso, che vede la band fare incursioni nel mondo cinematografico dopo aver composto la colonna sonora del film “Babylon” di Guido Chiesa, di “Tutti giù per terra” e di “Tutta colpa di Giuda” di Davide Ferrario.

  • Ascoltare la presentazione del dvd con i Marlene Kuntz, Stefano Boni e Grazia Paganelli
  • La signorina Else (Fräulein Else)
    di Paul Czinner
    Germania 1928, 90’, b/n, v.o. did. it.
    Copia restaurata dalla Cineteca del Comune di Bologna

    Else è una giovane e bella ragazza, figlia di una famiglia dell’alta borghesia austriaca, in vacanza in una località turistica delle Dolomiti insieme alla zia. Un giorno le piomba addosso la richiesta di salvare il padre avvocato dall’imminente bancarotta. È la madre stessa, in una lettera dai toni melliflui e patetici, a chiederle in pratica di concedersi ad un uomo che soggiorna nel suo stesso albergo, per avere da lui il denaro necessario a salvare la famiglia dal tracollo economico. Fin dalle prime battute, e poi sempre più trascinanti sino alla fine, avvertiamo il battito tumultuante del sangue e delle parole che circolano nella testa di Else, l’adolescente “altera”, vivida e appassionata. Tutto il testo di Schnitzler è nella reazione di Else a questa richiesta, vissuta prima come premonizione, e poi come sfida mortale. Allo stesso modo il film segue questo monologo interiore. Osserviamo Else dall’interno nelle sue oscillazioni psichiche e, al tempo stesso, la contempliamo dall’esterno come fosse un’antica eroina.