Festival Film di Roma: a Walter Salles il premio alla carriera

Marc’Aurelio alla Carriera al regista brasiliano di "Central do Brasil" e "I diari della motocicletta" che presenterà al Festival il suo nuovo lavoro, "Jia Zhangke, Un Gars de Fenyang"

Sarà assegnato al regista brasiliano Walter Salles, il Marc’Aurelio alla Carriera del nono Festival Internazionale del Film di Roma. Conosciuto per Central do Brasil, I diari della motocicletta e On the road, Salles presenterà al Festival in prima mondiale il suo nuovo lavoro, Jia Zhangke, Un Gars de Fenyang. Salles considera Jia Zhangke “il più importante filmmaker contemporaneo”. I due saranno sul palco dell’Auditorium Parco della Musica per un dialogo pubblico moderato da Marie-Pierre Duhamel e Marco Müller.

Regista di Sanxia haoren / Still Life e Il Tocco del peccato, Jia Zhangke ci ricorda che il cinema è ancora il luogo che può aiutarci a comprendere meglio il mondo che ci circonda – ha detto Salles – Per un numero crescente di cinefili, è diventato il cineasta più importante della sua generazione. Attraverso i suoi film, il cinema può essere ancora il territorio per eccellenza delle scoperte e delle rivelazioni. Per Jia Zhangke il cinema è un modo di registrare una memoria in mutazione, di conservare traccia di ciò che non sarà più. I suoi film ritraggono gente ordinaria, quelli che lui definisce “i non detentori del potere”.

Per il Direttore Marco Müller, Walter Salles è “La personalità più completa e complessa del movimento del cinema glocale. Per (ri)scoprire un’identità, esplorare le inquietudini profonde di un paese enorme e contraddittorio, ha sperimentato modi diversi di risensibilizzazione dello sguardo: così che, partendo dalle radici, potesse infine aprirsi verso l’esterno. Film dopo film, ha saputo inventare sempre rinnovate parabole allegoriche a geografia flessibile, costruite sul movimento, la circolazione – in Brasile (A grande arteCentral do BrasilAbril despedaçado) e in tutto il continente sudamericano (Diarios de motocicleta); in Europa (Terra estrangeira) e negli USA (On the Road). Mostrare una porzione del pianeta è, nel cinema di Salles, innanzi tutto un atto morale. Proprio per questo, la sua idea di cinema transnazionale (mai globalizzato) è stata l’unica in grado di scavalcare nostalgia e feticismo, riuscendo a riunire  il “padre” (il cinema novo) tanto con la “nazione perduta” che con il mondo.