Morte ed emarginazione nell’altro film italiano del concorso torinese
(Dal nostro inviato Alessandro Aniballi)
23/11/09 – Oltre a “La bocca del lupo” di Pietro Marcello, vincitore del 27° Torino Fillm Festival, nel Concorso Internazionale di questa kermesse è stato presentato un secondo film italiano, “Santina” di Gioberto Pignatelli: di nuovo un lavoro decisamente eccentrico, a dimostrazione di come i selezionatori abbiano privilegiato il cinema italiano indipendente e in disparte rispetto a quello irreggimentato che si vede in altri festival. Lesordio al lungometraggio di Pignatelli prende corpo a partire da dieci pagine del romanzo La storia di Elsa Morante e ne dilata il tempo, come per una allucinazione visiva del gesto delluccidere. Ma “Santina”, con il brutale omicidio della protagonista, è anche un lamento funebre sul mondo del sottoproletariato e degli emarginati; lo testimonia ulteriormente la presenza in colonna sonora di due canzoni di Fabrizio De André e del Lamento per la morte di Pasolini di Giovanna Marini.