Villaggio globale, orizzonti globali a Invideo

La Mostra Internazionale di video e cinema oltre, dal 29 ottobre al 9 novembre, a Milano per presentare centinaia di opere sulla ricerca compiuta dai videoartisti sul linguaggio e sulle diverse contaminazioni delle quali si nutre.
Intervista a Sandra Lischi a cura di Giovanna Barreca

Ventiquattr’anni per un festival che ha cercato di raccontare le sperimentazioni visive, le possibilità espressive della tecnica e non solo, passando attraverso anche un periodo particolare come la rivoluzione digitale e l’ampliamento dei mezzi di realizzazione e di fruizione delle opere. Un viaggio lungo che Invideo porta avanti proponendo ogni anno giovani artisti e nuove e proficue commistioni tra i generi: pittura, teatro, poesia con il mezzo filmico per creazioni dove non è necessaria una narrazione classica. Dal 29 ottobre al 9 novembre, saranno 34 le opere del concorso presentate, provenienti da tutto il mondo con una prevalenza di lavori nostrani, ben undici. Come ci rivela Sandra Lischi, co-direttore del festival insieme a Romano Fattorossi: “Il titolo viene fuori delle opere che ci arrivano da tutto il mondo e di solito, dopo una prima scrematura, viene fuori una parola chiave. Quella di quest’anno è Orizzonti globali. Non solo quelli geografici ma anche intimi, come se lo sguardo spaziasse dalla piccola alla grande Storia ma anche dalla capacità di raccontarsi”.
Oltre al concorso, centinaia le opere presentate nelle altre otto sezioni nate per facilitare lo spettatore nella ricerca di un percorso di visione. Quindi è presente “Emergenze“, sezione legata alle urgenze del Pianeta; “Genealogie e mondi” che porterà lo spettatore a dialogare con storie di famiglie e di paese vicini e lontani. E ancora “Festival, collezioni, scuole” per capire come un festival possa raccontare anche altre kermesse nel mondo, “Ritmi, ritratti e poesia” per seguire chi ha scelto il video come chiave per leggersi o raccontare artisti, fino alla sezione “Metamorfosi” riservata alle opere più sperimentali. Sezione che, come ci dicono i direttori: “sono opere, altrettante stazioni di una creazione video internazionale consapevole della necessità di adattare lo sguardo ai nuovi profili del mondo e ai nuovi modi. Anche, di stare nel mondo”.
Thorsten Bauer, Erich Busslinger, Leonardo Carrano, Gérard Courant, Chiara Cremaschi, Janna Schmidt, Giuliano Scabia saranno tra gli ospiti più illustri presenti, oltre alla maggior parte dei video artisti in gara o nelle altre sezioni. Il film più lungo del mondo, Cinématons di Gérard Courant: 2800 fototessere in movimento da Jean-Luc Godard ad artisti di oggi chiamati per pochi istanti a relazionarsi con una telecamera fissa. E il cinepoema di Giuliano Scabia che in Salita alla montagna Etna ha raccontato un’ascesa per alcuni versi mistica sul concetto di cammino. Solo per citare due proiezione-evento.

Una kermesse ricca, un punto di vista nel percorso di analisi delle nuove tendenze dell’audiovisivo. Un nuovo viaggio tra le importanti contaminazioni tra le arti quest’anno dedicata a un documentarista amico del festival, Alberto Signetto, scomparso prematuramente. Allo spazio Oberdan verrà proiettato il suo film: Architetture olivettiane a Ivrea.

Per il programma completo, oltre ad ascoltare il direttore Sandra Lischi che ci racconta molto altro, potete visitare il sito: www.mostrainvideo.com

giovanna barreca