“L’Italiano medio” di Maccio Capatonda, tra impegno e qualunquismo

Intervista a Maccio Capatonda ed Herbert Ballerina
Intervista a Maccio Capatonda ed Herbert Ballerina a cura di Marilena Vinci

Dopo il web, la radio e la televisione, Marcello Macchia, alias Maccio Capatonda, tenta anche il cinema portando sul grande schermo il suo Italiano Medio, di cui è regista, autore (assieme a Marco Alessi, Sergio Spaccavento, Daniele Grigolo, Danilo Carlani e Luigi Luciano) e, naturalmente, interprete.
Accanto a lui i sodali Herbert Ballerina (Luigi Luciano) e Ivo Avido (Enrico Venti), Barbara Tabita, Lavinia Longhi, Rupert Sciammena (Franco Mari) e la partecipazione di Nino Frassica, Raul Cremona e Andrea Scanzi.

Un convinto ma frustrato e inconcludente ambientalista, Giulio Verme, entra in crisi alla soglia dei 40 anni, ritrovandosi a fare la differenziata in un centro di smistamento rifiuti alla periferia di Milano. Dopo l’ennesima fallimentare causa incontra per caso un vecchio compagno di classe che gli promette una pillola che cambierà la sua vita. Giulio viene così contagiato dai vizi dell’italiano medio, ma nella sua mente sono in lotta l’italiano medio e quello impegnato.

“Avevo voglia di rilanciare la comicità delle caricature, quelle che un tempo facevano la fortuna del cinema italiano. – racconta in conferenza stampa Capatonda – Da Verdone a Troisi, fino a Frassica, che qui mi ha fatto il regalo di una piccola comparsata”. Si tratta di modelli presi a prestito “dai media, che ho immagazzinato nella mia infanzia, e che ho risputato come personaggi. Anche se alcuni non sono personaggi. Sono proprio quelle persone li”.

Italiano medio è al cinema dal 29 gennaio, distribuito da Medusa.