Angiolini e Bova nel dramma pirandelliano di Placido

La scelta di Michele Placido porta un testo teatrale di Pirandello a confronto con la donna contemporanea. Intervista al regista e ad Ambra Angiolini
Intervista a Michele Placido e Ambra Angiolini a cura di Emanuele Rauco

182514285-3e922d1f-96bb-41f6-ba1f-04e0880c162bUn dramma intimo, personale e femminile che dalle pagine – e i palchi – di Pirandello arriva al cinema diretto da Michele Placido: è La scelta, film ispirato a L’innesto, scritto dall’autore siciliano nel 1919, in cui una coppia felice e innamorata (Ambra Angiolini e Raoul Bova) che cerca di avere un bambino resta sconvolta quando lei viene aggredita e violentata e resta incinta, forse del violentatore. Cosa fare per il loro bene, della coppia e dei rapporti sociali? E’ la domanda che Placido pone al testo decidendo di adattarlo nella Bisceglie contemporanea per cercare di capire come è cambiata la femminilità e il rapporto con la maternità.
Un testo scomodo e difficile che continua a smuovere percorsi intimi negli spettatori e nelle spettatrici in particolar modo, diventando anche una riflessione sul ruolo della donna nella società italiana dei nostri giorni: La scelta è un film in cui Placido cerca di ritrovare la sua vena poetica e lirica, quella di film come Ovunque sei e Un viaggio chiamato amore, senza dimenticare lo scavo psicologico, anche se l’impressione è quella di una ricerca della poesia e del pathos a tutti i costi, tanto da forzare la messinscena, la recitazione degli interpreti  l’uso delle musiche, stonando però in più di un’occasione.

EMANUELE RAUCO