L’integrazione è possibile nella scuola di Julie Bertuccelli

Bertuccelli è a Roma per presentare La squola di Babele, documentario in sala dal 23 aprile e presentato nell'ambito di Rendez-Vous. La nostra intervista radio
Intervista a Julie Bertuccelli di Emanuele Rauco

189637In un momento storico in cui le differenze culturali e religiose sembrano sempre più degenerare in scontri, Julie Bertuccelli racconta un modello possibile di integrazione in La squola di Babele (ironica traduzione di La cour de Babel), documentario che sarà nelle sale dal 23 aprile e che ha visto la presenza della regista a Roma in occasione della rassegna Rendez-Vous dedicata al cinema francese. Il film è ambientato all’interno di una classe di inserimento, ovvero delle classi all’interno delle scuole statali francesi in cui i ragazzi o bambini appena immigrati in Francia si trovano per cominciare ad apprendere il francese e poter poi entrare nelle classi tradizionali: qui, la regista racocnta le storie degli alunni, le loro vite e difficoltà e le loro speranze, ma anche la forza e la tenacia della professoressa Cervoni.
La squola di Babele racconta durante un anno di lezioni la possibilità per i ragazzi stranieri di socializzare, di confrontarsi prima di scontrarsi, di superare i conflitti grazie la possibilità di esprimersi e la capacità di essere ascoltati, una sorta di esperimento per una società multiculturale come quella francese di cui però Bertuccelli non nasconde i lati difficili, le asprezze, ma ne sottolinea la tenacia e la possibilità di riuscita, contro le xenofobie che stanno poco a poco inghiottendo l’Europa.

EMANUELE RAUCO