Folco Quilici racconta la natura durante la prima guerra mondiale

Con Animali nella grande guerra, Quilici svela il ruolo della natura tra il 1915 e il 1918. Intervista all'autore
Intervista a Folco Quilici di Emanuele Rauco

1430858745054Tra le più grandi tragedie della storia umana, la Prima guerra mondiale ha mietuto milioni di vittime, non solo umane. Su questo lato misterioso del conflitto, Folco Quilici tra i più celebrati documentaristi di natura in italia e in Europa ha realizzato il suo ultimo film, Animali nella grande guerra, pensato come modo alternativo di celebrare il centenario della guerra e ispirato a un libro fotografico che raccoglieva immagini della presenza animale durante gli scontri. Ma non solo la presenza, Quilici racconta soprattutto il loro impiego per il trasporto materiale, per il salvataggio, per le consegne dei messaggi, per la nutrizione: cani, muli, piccioni e maiali, ma anche pulci e ratti.
Se durante un conflitto di quelle proporzioni la natura sembra solo una vittima immobile, il documentario di Quilici – realizzato con un puntiglioso lavoro di ricerca dei materiali in buona parte dell’Istituto Luce – dimostra invece che la natura fu parte attiva di quei 4 anni tragici. Il piglio è storico e didattico, con una voce fuori campo che illustra le immagine e racconta le storie nascoste, dando un buon servizio informativo allo spettatore, ma anche rendendo il prodotto stonato per il grande schermo e più adatto alla fruizione televisiva: infatti dopo l’uscita in sala il 15 di maggio, Animali nella grande guerra sarà trasmesso a fine mese da Rai Uno.

EMANUELE RAUCO