Le contraddizioni del Brasile nel film di Anna Muylaert

La brasiliana Muylaert a Roma ha presentato il film E' arrivata mia figlia, commedia sui conflitti di classe e generazione. Ascolta la nostra intervista radio
Intervista ad Anna Muylaert, di Emanuele Rauco

43559_pplNel Brasile che sprinta velocissimo verso un ritrovato benessere, Anna Muylaert illumina le contraddizioni: la regista è sbarcata a Roma per presentare E’ arrivata mia figlia, quarto lungometraggio per il cinema che arriva nelle sale italiane dal 4 giugno dopo aver vinto premi a Sundance e a Berlino. Il film racconta di una donna, che da anni è cameriera in una casa borghese e che per lavoro è stata costretta a lasciare la figlia a una parente, dall’altra parte del paese. Ma quando per un test universitario, la ragazza dovrà recarsi nella città della madre, facendole visita, il rapporto tra loro due si scontrerà con le vite che hanno o che vorrebbero.
Ispirandosi a Teorema di Pasolini e alla sua struttura matematica, E’ arrivata mia figlia è una commedia dalle venature drammatiche che mette in scena due conflitti: uno generazionale tra genitori e figli, incarnato non solo dal rapporto tra le due protagoniste, ma anche da quello speculare tra la padrona e il figlio, l’altro sociale tra la borghesia e la servitù, in cui l’ambizione della ragazza, povera che vuole laurearsi e diventare una professionista, e il suo atteggiamento insolente romperanno l’equilibrio ipocrita fatto di timore e non detti. “Ho voluto fare un film drammatico – ha detto la regista al nostro microfono (potete ascoltarla cliccando sul player in alto) – e raccontarlo con leggerezza e ironia. E un grazie lo devo alle mie attrici, Regina Casé e Helena Albergaria“.

EMANUELE RAUCO