Shakespeare per stomaci forti nel film di Kurzel con Fassbender e Cotillard

Macbeth di Justin Kurzel, in concorso a Cannes, racconta la tragedia di Shakespeare mescolando brutalità ed estasi. La nostra intervista radio al regista
Intervista a Justin Kurzel, di Emanuele Rauco

macbeth2.jpgUltimo presentato in concorso al festival di Cannes, prima dell’uscita in sala in autunno grazie a Videa, Macbeth è un pugno nello stomaco a tutti i classicisti di Shakesepare: e non perché il regista Justin Kurzel – che sorprese Cannes 4 anni fa con Snowtown – abbia stravolto testo o ambiente. Al contrario, li ha resi viscerali e visionari nella sua visione, raccontando la scalata macchiata di sangue di Macbeth, sobillato dalla moglie, al trono di Scozia nell’XI secolo concentrandosi sulla violenza delle scelte morali dei personaggi e sui luoghi scarni, realmente esistenti nella campagna britannica.
Interpretato da due divi come Michael Fassbender e Marion Cotillard, il film di Kurzel cerca di unire i due modi di solito antitetici con cui al cinema ma anche in teatro viene adattato il testo: lo stile ieratico che esalta l’interiorità (come in Kurosawa o Tarr) e la violenta barbarie (Polanski o Welles). Alternando le riprese estatiche e quasi aliene della natura e degli ambienti reali, con i primi piani e i dettagli sanguinari, Kurzel rende con lo stile la schizofrenia della tragedia e dei personaggi, che è anche la schizofrenia del potere. Per saperne di più ascoltate la nostra intervista al regista raccolta a Cannes (la trovate in cima all’articolo).

EMANUELE RAUCO