Nicoletta Romanoff e i genitori disperati del film di Colizzi

Crushed LIves di Alessandro Colizzi, nelle sale dal 25 giugno, racconta il sesso dopo i figli. Le interviste radio al regista e alla protagonista Nicoletta Romanoff
Intervista ad Alessandro Colizzi, di Emanuele Rauco
Intervista a Nicoletta Romanoff, di Emanuele Rauco

Nicoletta-WalterIl sottotitolo di Crushed Lives è quasi più importanti del titolo: il sesso dopo i figli. E’ il nocciolo della questione del film di Alessandro Colizzi, nelle sale dal 25 giugno, rititolata con il titolo internazionale dopo il successo in alcuni festival americani e che racconta storie di coppie che perdono l’intimità dopo l’arrivo dei neonati attraverso lo sguardo di Saverio, regista che sta girando un documentario su questo tema e che si trova anche lui alle prese con un rapporto di coppia che la paternità e la maternità cambiano necessariamente.
Colizzi, al quarto lungometraggio, sceglie il tono della commedia per raccontare quello che secondo sua moglie e sceneggiatrice è un “racconto di fantascienza”, ovvero la possibilità di trovare tempi e modi adatti a rinfocolare la passione di coppie che a causa del ruolo di genitori – o usando questo ruolo come alibi – stanno entrando o sono entrate in crisi. “Non è un film autobiografico – ha dichiarato Colizzi – ma abbiamo sondato i nostri amici e sentito varie testimonianze, riflettendo stavolta in modo umoristico sui rapporti personali, che sono la nostra ossessione”. Tra gli interpreti, Nicoletta Romanoff (che potete ascoltare nelle interviste che trovate sopra, assieme a quella col regista), “veterana” dell’argomento che trova che “ridere sia la chiave per affrontare i problemi, perché significa comunicare e capirsi, gli unici modi per trovare delle soluzioni alle crisi”.

EMANUELE RAUCO