La prima cosa bella

15/01/10 - Dopo aver raccontato in vari modi la società e la politica italiana cercando di...

virzì ramazzotti

La sincera festa della morte

15/01/10 – Dopo aver raccontato in vari modi la società e la politica italiana cercando di vedere le loro applicazioni e i loro effetti sulle persone, Paolo Virzì decide di raccontare una pagina esclusivamente privata e familiare, forse autobiografica, di certo sentimentale. Così, per il suo ottavo film, il regista livornese decide di tornare nella sua città natia e fare i conti col proprio passato e il proprio presente realizzando un film sul rapporto fondamentale per ogni essere umano, quello tra madre e figli e ne viene fuori un film riuscito.

la prima cosa bellaTra il 1970 e il presente si dispiegano le vite della famiglia Michelucci, incarnate in Anna, madre sconsiderata ma benevola, sfortunata e ora morente, Valeria, figlia affezionata che vorrebbe trovare di nuovo l’unità, e Bruno, figlio che è partito per Milano ed è restio a riscoprire il significato della famiglia. Commedia nel senso completo (e nostrano) del termine, vale a dire mescolanza di melodramma, humour e sentimento familiare scritta da Virzì, Francesco Bruni e Francesco Piccolo, che celebra una fine e un inizio. Infatti il film, diviso in due piani temporali e due stili di racconto, è una veglia funebre su un’idea di famiglia morta e sepolta, quella della morale e del buon senso, del rigore e del timore di Dio, della costumanza che nasconde invidie e cattiverie, che si celebra attraverso il matrimonio e la creazione di una famiglia vecchia e nuova, allargata, per dirla con un termine comune. Virzì, ponendosi su due piani che a poco a poco si riuniscono, lavora su toni, stili e registri, mostrando una vena nostalgica prima nascosta, affidata all’uso di un impianto visivo più morbido ed elaborato a contrastare il racconto più aspro e viceversa con la parte riguardante il presente, arrivando alla sintesi con l’inquadratura dall’alto che sancisce il ricongiungimento di passato e presente, vita e morte.

Per la prima volta, poi, Virzì e soci azzeccano un finale, sincero e commovente compimento della parabola di un film che ha i pregi e i difetti tipici del cinema del regista, ma che sa anche di nuovo perdersi e coinvolgere lo spettatore nel racconto di personaggi e vicende e nel ritmo e nelle cadenze di volta in volta delicate o più marcate con cui tiene le fila. Anche degli attori, che stavolta affrontano la difficoltà ulteriore di parlare un dialetto non loro – il livornese appunto – ma che riescono a rendere bene l’alchimia, e dove non arriva un Mastandrea non sempre a proprio agio, riesce una finalmente adeguata Stefania Sandrelli, che passa le consegne come sua evidente erede a Micaela Ramazzotti. Altro segno di un film che, collegando due mondi, potrebbe essere una sorta di svolta per il suo autore.

EMANUELE RAUCO

Titolo: La prima cosa bella
Produzione: Italia 2010
Regia: Paolo Virzì
Cast: Valerio Mastandrea, Micaela Ramazzotti, Stefania Sandrelli, Claudia Pandolfi, Marco Messeri, Dario Ballantini, Paolo Ruffini
Genere: Commedia
Distribuzione: Medusa
Data di uscita: 15 gennaio 2010

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