Hunziker a Venezia per la campagna Doppia difesa

A Venezia 72 il cortometraggio "Un'altra storia" di Gabriele Pignotta per la campagna sociale sull'alienazione parentale della Fondazione Doppia difesa creata da Michelle Hunziker e Giulia Buongiorno. Le nostre interviste ai protagonisti.
Intervista a Chiara Francini a cura di Giovanna Barreca
Intervista a Gabriele Pignotta a cura di Giovanna Barreca
Intervista a Ravello Marchioni a cura di Giovanna Barreca
Intervista a Michelle Hunziker a cura di Giovanna Barreca
Intervista a Giulia Buongiorno a cura di Giovanna Barreca

primapaginaHLa fondazione Doppia difesa è stata creata e voluta da Michelle Hunziker e Giulia Buongiorno per fornire consulenza, assistenza legale e psicologica alle donne vittime di abusi e violenze. La showgirl italiana, dopo essere stata vittima essa stessa di uno stolker, da anni porta avanti questa battaglia in un paese dove, è bene ricordarlo, ogni due giorni una donna viene uccisa. “Purtroppo il femminicidio continua e i numeri sono in aumento” dichiara durante la conferenza stampa della nuova campagna sociale che non vuole distogliere l’attenzione sul tema delle donne ma è correlato ad essa a doppio giro. Infatti la Fondazione ha realizzato il corto Un’altra storia, diviso in tre piccole narrazioni che saranno anche spot singoli diffusi sulle tv generaliste italiane. Il tema è quello dell’alienazione parentale, di quel meccanismo perverso che spesso colpisce una coppia che in fase di separazione o a separazione avvenuta, usa la prole per colpire in qualche modo il patner. L’avvocato Buongiorno dichiara che il drauma che viene provocato ai figli, ovviamente, è gravissimo e per la legge italiana, come accade già in altri paesi, dovrebbe divenire reato. “Faccio un appello a tutti i politici, cerchiamo un firmatario per questa proposta di legge”, conclude in una sala affollata di giornalisti intervenuti per vedere il cortometraggio e supportare l’iniziativa.
Abbiamo incontrato il regista Gabriele Pignotta e alcuni degli attori protagonisti delle tre storie: Rolando Ravello, Chiara Francini, Vinicio Marchioni che, insieme a Raoul Bova, Penelope Bella, Milena Mancini, Ambra Angiolini hanno sposato il progetto. Con un linguaggio molto semplice il lavoro punta l’attenzione sui minori vittime e sui genitori che spesso non si accorgono neppure del male che stanno facendo quando negano una visita o non coinvolgono il patner in una decisione importante per il figlio.
giovanna barreca