La memoria dell’acqua

Un bottone di madreperla incrostato nella ruggine di una rotaia in fondo al mare: è una traccia dei desaparecidos di Villa Grimaldi a Santiago, il grande centro cileno di detenzione e tortura sotto la dittatura di Pinochet. Un fiume che scorre e il tintinnio delle cascate: è la canzone dell’acqua alla base della cultura dei Selknams, popolazione nativa sudamericana trucidata dai colonizzatori. Due massacri, e la memoria dell’acqua: sono le chiavi narrative per raccontare la storia di un Paese e delle sue ferite ancora aperte, per percorrere il Cile e la sua bellezza, il Cile e la sua violenza.

Titolo originale: El botón de nácar
Regia: Patricio Guzmán
Sceneggiatura: Patricio Guzmán
Fotografia: Katell Djian
Musiche: José Miguel Tobar
Montaggio: Emmanuelle Joly
Anno: 2015
Origine: Spagna
Durata: 82 minuti
Genere: documentario
Produzione: RENATE SACHSE PER ATACAMA PRODUCTION, IN COPRODUZIONE CON VALDIVIA FILM, MEDIAPRO, FRANCE 3 CINEMA
Distribuzione: I WONDER PICTURES/UNIPOL BIOGRAFILM COLLECTION (2016)
Note: – CONSULENTE ARTISTICO: RENATE SACHSE.

– ORSO D’ARGENTO PER LA MIGLIOR SCENEGGIATURA E PREMIO DELLA GIURIA ECUMENICA AL 65. FESTIVAL DI BERLINO (2015).