Il cinema italiano, un “Universo elegante”

In attesa dell’apertura della Montée des Marches e della passerella di star sulla Croisette, l’Italia si candida per la “Palma dell’Eleganza” con l’allestimento dell’Italian Pavilion al 69° Festival di Cannes, un progetto del collettivo artistico NONE dal titolo “Universo Elegante”: un’architettura che celebra la Storia del nostro Cinema attraverso alcune delle sue icone e scene più memorabili, con oltre 7500 nastri di tessuto bianco sospesi dall’alto in un flusso di immagini e luci in continuo movimento.
Il progetto Italian Pavilion-Universo Elegante – realizzato con il contributo della Direzione Generale Cinema e coordinato da Luce-Cinecittà con la collaborazione dell’Anica, Ministero dello Sviluppo Economico ed Ice – si ispira alla “Teoria delle Stringhe”, secondo la quale l’Universo non sarebbe composto semplicemente da atomi bensì da filamenti di energia simili a nastri. Una visione armonica ed elegante della natura che il collettivo artistico NONE ha metaforicamente accostato all’immaginario del cinema italiano, un universo visivo le cui stringhe non sono altro che le pellicole dei film.
L’“Universo Elegante” del cinema italiano all’Italian Pavilion, così come l’universo fisico, sarà in costante movimento: fin dall’ingresso del Padiglione, il visitatore verrà travolto da un flusso di immagini illuminate dalla luce che anima le pellicole dei film e si troverà avvolto da un’installazione cinetica, cuore pulsante del Padiglione, che regalerà allo spettatore un’esperienza immersiva nelle più celebri ed eleganti sequenze della nostra Storia del Cinema. Dall’ambasciatrice dello stile italiano e giurata del festival Valeria Golino in Respiro di Crialese, alla struggente Anna Magnani in Roma città aperta, alla grazia ruvida di Sophia Loren in Una giornata particolare; dagli Oscar di Tornatore e Salvatores, agli Orsi di Cesare deve morire e Fuocoammare, alle Meraviglie del sofisticato occhio di Alice Rohrwacher; a film che a Cannes indimenticabilmente si imposero come L’avventura di Antonioni o La dolce vita di Fellini, passando a quei maestri in cui la commedia non si fece soltanto “all’italiana” ma divenne uno specchio di caratteri universali: Scola, Monicelli, Risi. E ancora, l’eleganza, la raffinatezza, la classe e lo stile in celebri pellicole di autori come Visconti, Bertolucci, Zurlini, Leone, Pietro Marcello, Paolo Genovese, Laura Morante…
L’Italian Pavilion, dove sarà presente anche la Fondazione Ente dello Spettacolo con un proprio spazio, si annuncia anche quest’anno come una vera e propria “casa del cinema”, il luogo ideale per incontri professionali e informali fra talent, operatori del mercato e addetti ai lavori dell’industria cinematografica nella cornice del più importante festival del mondo.
Un elegante biglietto da visita del made in Italy per tutti gli operatori del cinema internazionale.

Redazione