Sex and the city ha accompagnato tanti telespettatori tra le strade di Manhattan per seguire le avventure e disavventure sentimentali di Carry e delle sue amiche in rapporti con l’altro sesso giocati quasi sempre sul rispetto e la parità. Ma se una di loro fosse stata vittima di una sottile, velata e continua violenza psicologica come quella che spesso subiscono donne sposate da anni o semplicemente donne che accettano piccoli e velati mantrattamenti verbali quotidiani dal compagno?
Da questa riflessione è nato L’amore che vorrei, il nuovo cortometraggio scritto e diretto da Gabriele Pignotta per la campagna della Fondazione Doppia difesa onlus che, per il terzo anno consecutivo alla Mostra del cinema di Venezia, vuole sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della violenza sulle donne.
Michelle Hunziker, Michela Andreozzi, Claudia Potenza, Mia Benedetta, Giulia Elettra Gorietti sono le amiche che nascondono agli altri e soprattutto a se stesse la verità, rifugiandosi e raccontando agli altri una realtà immaginaria su rapporti idilliaci paritari con uomini piedi di attenzioni e premure.
Nelle nostre interviste il regista e la presidente di Doppia difesa Michelle Hunziker ci spiegano com’era importante, dopo aver parlato di violenza fisica in “Un’altra storia”, di alienazione parentale con “Ancora un’altra storia”, denunciare e riconoscere la violenza psicologica che molte volte è solo il primo passo di quella che si trasforma anche in violenza fisica e femminicidio. Michelle Hunziker invita inoltre le donne a volere e pretendere un amore “gioioso”.
Il corto, prodotto da One More Pictures, Rai cinema in collaborazione con K+film, verrà proiettato da ottobre sulle principali emittenti tv nazionali.
giovanna barreca
