Bozzetto mon amour

Marco Bonfanti in Venezia Classici ha presentato Bozzetto non troppo lasciando immutata la sua idea di un cinema-pensiero-fiaba, amata già nei suoi lavori precedenti. Distribuito da ottobre per Istituto Luce-Cinecittà e a dicembre su Sky Arte Hd. La nostra intervista al regista.
Intervista a Marco Bonfanti a cura di Giovanna Barreca

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Bozzetto non troppo che Marco Bonfanti ha realizzato e presentato in Venezia Classici alla 73esima Mostra del cinema di Venezia è la sua nuova fiaba che nasce dalla realtà di un personaggio straordinario e mitico: Bruno Bozzetto. Un doc concepito con acume, giocando sulla chiave umoristica ma riuscendo a rimanere un vero atto d’amore nei confronti del fumettista amato dal giovane regista fin dall’infanzia. Un cinema-pensiero-fiaba di Bonfanti che, invece di raccontarne semplicemente il mito, ne tratteggia e lascia emergere il lato umano, umile e geniale che lo ha reso uno degli animatori più amati del Pianeta, non solo dalla critica, dalla gente comune ma soprattutto dai colleghi: John Lasseter della Pixar, Mat Groening dei Simpson ne parlano ammirati, tanto per citare due geni dell’animazione.
Il regista Bozzetto -creatore di un signor Rossi, personaggio satirico da uomo comune – che va in moto, al lavoro, disegna nel suo studio, va a prendere la nipotina all’asilo, accudisce i suoi animali, balla con la moglie è un fumetto a sua volta perchè gioca e ironizza sulla sua vita, gioca come i suoi personaggi, fa cose strambe come vivere con una pecora in casa e ha il coraggio di dire piccole grandi verità; confessa che si possono avere anche delle idee che non portano a nulla, disarmando gli spettatori con la sua sincerità genuita; ammettendo di aver sentito e fatta sua la definizione di fumetto data da uno piccolo studente: “Un disgno è un’idea con intorno una linea”.
Incurante dei premi vinti (ricordiamo solo l’Orso d’Oro e la candidatura all’Oscar) ha scelto di continuare a vivere a Bergamo, certo che “quando sei in mezzo alla cose belle, il cervello funziona meglio”.
Bonfanti sa giocare e uniformare anche i diversi formati (compresi i filmici amatoriali della famiglia Bozzetto) e le animazioni create dall’artista italiano, lasciando che la voce di Bozzetto desse il giusto ritmo alle immagini e alla fiaba.

Il regista nella nostra intervista ci racconta la divisione in unità narrative, la difficoltà di far “recitare” Bozzetto a Bozzetto, il trovarsi davanti ad una semplicità di un grande artista.

giovanna barreca