TFF34 Otto Preminger restaurato

Lab 80 film porta al festival torinese (sala sold out) e nei cinema di tutta Italia dal 1° dicembre Sui marciaiedi di Otto Preminger con Dane Andrews, Gene Tierney e Gary Merrill, ambientato in una New York claustrofobica. La nostra intervista al responsabile della distribuzione Alberto Valtellina.
Intervista ad Alberto Valtellina a cura di Giovanna Barreca

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Dopo La dive fragile, rassegna dedicata alla diva degli anni ’40 e ’50 Gene Tierney Lab 80 film decise di distribuire Where the Sidewalk ends (Sui marciapiedi), noir anni ’50 del regista teatrale e cinematografico Otto Preminger, all’interno del progetto Happy Returns! che prevede di riproporre grandi classici restaurati nuovamente fruibili al grande pubblico nelle sale cinemtografiche italiane.
“Ha una costruzione da noir che trascina lo spettatore. In Preminger c’era l’attenzione per la ricerca cinematografica propriamente detta” tiene a precisare Alberto Valtellina, responsabile della distribuzione, che ha accompagnato il film per la prima proiezione all’interno del Torino Film Festival, nella sezione Festa Vintage dove la prima proiezione al Reposi 1 è andata completamente sold out.
Protagonista della pellicola del 1950 il poliziotto Mark Dixon (Dane Andrews) che all’inizio del film viene subito richiamato dal nuovo superiore per i suoi metodi troppo brutali e minacciato di essere mandato a dirigere il traffico se il suo comportamento non dovesse cambiare. Alla ricerca di un malvivente, complice di un omicidio, si ritroverà in brutti guai per via di un incidente proprio al sospettato che stava cercando. Trovandosi nell’impossibilità di confessare quanto accaduto per timore di non essere creduto, escobiterà il modo per nascondere tutto. Ma dell’incidente viene accurata la ex moglie dell’uomo ucciso della quale Dixon si innamora (Gene Tierney)…
Nel film gioca un ruolo determinante l’ambientazione claustrofobica nella quale tutti i personaggi si ritrovano ad agire: una New York dei bassifondi che non ha linee di fuga, come metaforicamente i protagonisti. Soprattutto Dixon continuamente in bilico tra onestà e delinquenza, tra purezza e violenza che, come riportano anche le note di Lab 80 film, “combatte la propria scissione perseguitando Scalise, l’immagine del lato peggiore di se stesso, quello che lui avrebbe potuto diventare, ossessionato e minacciato dalla memoria del padre criminale”.
Ricordiamo che il film venne prodotto dalla Fox e scritto da Ben Hecht che in pieno periodo di caccia alle streghe (gli anni del maccartismo) non potè firmarlo.

giovanna barreca