Roma: Occhio sul Giappone

18/10/10 - Riflettori sul Giappone per la sezione più eclettica del 5° Festival Internazionale del Film di Roma...

Riflettori puntati sul Giappone per la sezione più trasversale ed eclettica del 5° Festival Internazionale del Film di Roma

18/10/10 – Occhio sul Mondo | Focus, forse la più trasversale ed eclettica tra le sezioni del Festival Internazionale del Film di Roma, per questa quinta edizione (che si terrà dal 28 ottobre al 5 novembre) punta i riflettori sul Giappone, inquadrandone con taglio contemporaneo alcuni frammenti significativi. “Il Giappone ha il grande merito di avere una straordinaria contemporaneità che si sposa perfettamente con la tradizione. Ci proponiamo di fornire qualche frammento significativo, che possa aiutare a comprendere questa cultura così vasta e complessa, molto distante dalla nostra. Lavorando molto al Focus ho avuto modo di constatare che, rispetto al Giappone, continuiamo a marciare per stereotipi: sappiamo pochissimo di questo singolare mondo”, afferma la responsabile del Focus Gaia Morrione. Da sempre in precario equilibrio fra gli estremi, tradizione e contemporaneità, bellezza e dolore, dolcezza e violenza, il Giappone viene spesso definito “l’ultima fermata prima della luna”. La volontà è proprio quella di accorciare le distanze, attraverso una selezione di film eterogenea, aperta a diversi generi e a diverse tematiche. Il Focus offrirà quest’anno una vetrina di sette film selezionati tra le produzioni più recenti. Yoyochu in the Land of the Rising Sex di Masato Ishioka, documentario sul tema della pornografia in condivisione con la sezione L’Altro Cinema | Extra; due film presentati Fuori Concorso in condivisione con la Selezione Ufficiale, The Incite Mill: 7 Day Death Game del maestro Hideo Nakata e The Borrower Arrietty di Hiromasa Yonebayashi, ultimo capolavoro dello Studio Ghibli presentato in Anteprima Internazionale; Sakuran, della regista Mika Ninagawa (autrice di una mostra fotografica del Festival); il lungometraggio indipendente Autumn Adagio della giovanissima Tsuki Inoue; Toilet della regista Naoko Ogigami, in Anteprima Internazionale; Box – The Hakamada Case di Banmei Takahashi, film di denuncia basato su fatti realmente accaduti che sarà presentato e sostenuto anche da Amnesty International.

All’interno del Focus, anche due importanti omaggi. Il primo al regista Akira Kurosawa, che ha il grande merito di aver fatto scoprire al mondo il cinema del Sol Levante e il secondo a Satoshi Kon, giovane regista d’animazione recentemente scomparso. Grazie a questi due omaggi sarà possibile vedere per la prima volta in Italia Rashomon in versione restaurata, e ascoltare dal vivo due persone che hanno lavorato a stretto contatto con il maestro Kurosawa (l’italiano Vittorio Dalle Ore, assistente del regista dall’83 al ’93 e Teruyo Nogami, sua assistente storica). Per quanto riguarda l’omaggio a Kon, inoltre, verrà proiettato il film Perfect Blue, primo psycho-thriller della storia d’animazione giapponese, che sarà introdotto dal critico cinematografico Andrea Fontana. La sezione darà spazio anche ad una retrospettiva sullo Studio Ghibli, colosso dell’animazione giapponese, che ospiterà titoli come Porco Rosso di Hayao Miyazaki e Pom Poko di Takahata Isao, per la prima volta doppiati in italiano. E poi ancora, spazio all’arte in tutte le sue forme: Occhio sul Mondo | Focus volge lo sguardo alle arti visive presentando al pubblico la mostra fotografica “Mika Ninagawa for International Rome Film Festival” e un’installazione floreale sul red carpet, ad opera dell’artista nipponico Shogo Kariyazaki. Mentre nell’affascinante museo Maxxi di Zaha Hadid, che ospita la serata di inaugurazione del Festival, è previsto un evento fatto di inserti artistici, segni provenienti dalla millenaria cultura giapponese, pensati per convivere una notte con la contemporaneità del nuovissimo spazio romano.

Un Focus celebrativo della cultura nipponica che, proprio come scrive Roland Barthes ne L’Impero dei segni: “(…) Singolare cosmonauta, eccomi attraversare mondi e mondi, senza fermarmi a nessuno d’essi: il candore della carta, la forma dei segni, la figura delle parole, le regole della lingua, le esigenze del messaggio, la profusione dei sensi (…)”.