Una Beata ignoranza per due

Intervista a Massimiliano Bruno, Alessandro Gassman e Marco Giallini di Marilena Vinci
Intervista a Carolina Crescentini, Valeria Bilello e Teresa Romagnoli di Marilena Vinci

“Chi siamo veramente, quelli online o quelli scollegati?”. Interrogativo messo sul grande schermo da Massimiliano Bruno, che dal 23 febbraio porta in sala Beata ignoranza, interpretato da Marco Giallini e Alessandro Gassmann nei panni di due professori di liceo: uno apocalittico e all’antica, l’altro integrato e smart(phone).

Nel cast anche Valeria Bilello e Carolina Crescentini, Bruno è partito da una questione, “qual è la comunicazione giusta?”, e ci ha fatto un film “scherzandoci su”. Se il rapporto di Giallini “con i social network è pessimo, perché non sono capace di rapportarmi con una che scrive ‘buongiorno mondo’”, Gassmann ritiene che “sia importante parteciparvi, anche se non li si ama come me. I social sono macchine orribili e meravigliose insieme: hanno fatto Trump presidente, ma sanno anche unire le persone sotto l’impegno civile. Comunque, è più importante vivere fuori che in rete, e in ogni caso a scuola dovrebbero insegnare che cosa non va fatto sul web”.

Di Gassmann e Giallini, alla terza volta insieme sul set, Bruno sottolinea “il rapporto scenico importante, sono diversi ma si incastrano bene: uno è più regolare, l’altro più istrionico, gli extra del dvd sarà pieno delle scene in cui scoppiano a ridere”.

Reduci dai successi seriali di Rocco Schiavone (Giallini) e I bastardi di Pizzofalcone (Gassmann), i due attori scherzano sulle rispettive prove, con Gassmann che ironizza: “Ci ha fatto piacere suscitare interpellanze sugli spinelli e due donne che si baciano: la dice lunga sulla modernità di questo Paese”.

Obiettivo condiviso “portare prossimamente la commedia in teatro”, per ora al cinema si ritrovano “io bastardo, ma lui di più”, secondo Giallini, oppure “io disturbatore, e lui si inalbera”.

Federico Pontiggia