Özpetek, ritorno a casa: l’intervista

“Non un film nostalgico, ma la voglia di raccontare gli umori di una città sospesa”, dice il regista. Che porta in sala, dal 2 marzo, Rosso Istanbul: ascolta la nostra intervista
Intervista a Ferzan Ozpetek, a cura di Emanuele Rauco

“Se oggi andassimo a Istanbul, difficilmente vedremo quello che arriva dai telegiornali. Quello che è cambiato, davvero, è l’umore delle persone, che poi è la cosa che interessava raccontare a me”. Ferzan Özpetek torna a girare e ad ambientare un film 20 anni dopo Bagno turco nella sua Istanbul e lo fa partendo dal suo stesso romanzo, Rosso Istanbul, pubblicato nel 2013 e ora in libreria con una nuova edizione (Mondadori Strade Blu).

Ferzan Ozpetek sul set di Rosso Istanbul

“Nel romanzo sono io che torno, qui ho preferito invece mediare in un certo senso inserendo due personaggi, anche perché non volevo rifare il romanzo, ma aggiungere qualche elemento di tensione”, dice il regista. Che racconta nel film la storia di Orhan Sahin (Halit Ergenc), di ritorno a Istanbul dopo 20 anni di assenza volontaria. Deve aiutare come editor Deniz Soysal (Nejat Isler), famoso regista cinematografico alle prese con l’ultima stesura del suo libro. Intrappolato in una città carica di ricordi, Ohran si ritrova sempre più coinvolto nei legami con i famigliari e gli amici di Deniz, che sono anche i protagonisti del libro in questione. Soprattutto Neval (Tuba Buyukustun) e Yusuf (Mehmet Gunsur), la donna e l’uomo a cui Deniz è più legato.

“Ci sono molte cose della mia vita – ammette Özpetek, che dedica la sua ultima opera alla madre, deceduta un mese e mezzo fa –, come tra l’altro avviene in tutti i miei film. Ma qui ovviamente cose più riguardanti il mio passato, la mia infanzia. Andai via dalla Turchia ormai 41 anni fa, ma fu per scelta, non per costrizione. E adesso ho sentito la necessità di provare a raccontare le atmosfere di Istanbul, città sospesa, senza fermarmi però di fronte alle solite ovvietà. Non credo sia semplicemente un esercizio nostalgico, piuttosto la volontà di raccontare delle persone, i loro umori, che un domani magari non ci saranno più”.

Anche perché, ricordando la frase manifesto del film, “chi guarda troppo al passato rischia di non vedere il presente”: e il presente di Ferzan Özpetek si chiama Rosso Istanbul, nelle sale dal 2 marzo con 01 distribution su almeno 200 schermi. Purtroppo, solo nella versione doppiata.

Valerio Sammarco