Ca’ Foscari, Desiderio in Movimento

Domani, sabato 18 marzo, tra gli appuntamenti dell’ultima giornata della settima edizione del Ca’ Foscari Short Film Festival figura l’atteso Desiderio in movimento (alle 16), programma speciale a cura di Carlo Montanaro, direttore della Fabbrica del Vedere che si propone di offrire un’eccezionale panoramica sulla ricchezza del cinema delle origini in rapporto con il mondo della pubblicità. Montanaro, storico collaboratore dello Short, dedica questo spazio alle prime pubblicità del cinema muto, esaltando la capacità persuasiva e il fascino impresso sugli spettatori da questi primi strumenti di promozione visiva. Nel corso del programma saranno proiettate rare testimonianze pubblicitarie a partire dalle prime produzioni come Charcuterie mécanique (1896) di Luis Lumière; oppure Blacksmith ( 1893) e Three American Beauties (1906), entrambi prodotti da Edison, passando per le promozioni degli anni venti come Newman Laugh–O–Grams (1921) di Walt Disney e quelle prodotti da Walter Ruttmann, arrivando ai promo per la MGM di Stanlio e Ollio degli anni trenta.

Durante la Cerimonia di chiusura (dalle 19.30) verranno consegnati i riconoscimenti della settima edizione del Ca’ Foscari Short Film Festival, ma la cerimonia sarà ulteriormente impreziosita da una performance di sand art dal vivo dell’artista giapponese Iimen Masako. La sand art è una forma d’arte di fortissimo impatto visivo, che consiste nel raccontare una storia attraverso le dita che disegnano immagini sulla sabbia disposta su un piano di vetro retroilluminato. L’effetto che produce è una spettacolare unione tra la grazia dei movimenti delle mani e i disegni che vengono creati.

I premi che saranno conferiti durante la serata sono, per il Concorso internazionale, il Grand Prix al miglior corto e la Menzione speciale Volumina per l’opera che offre il miglior contributo al cinema come arte, conferiti dalla giuria composta da Catherine Breillat, Małgorzata Zajączkowska e Barry Purves. Nell’ambito del Concorso saranno assegnati anche il Premio “Pateh Sabally” della Municipalità di Venezia, Burano e Murano per l’opera che offre il miglior contributo al tema della multietnicità, e infine il Premio Levi alla miglior colonna sonora, assegnato da una giuria costituita da Luisa Zanoncelli, Roberto Calabretto e Gabriele Roberto. Nell’ambito del Concorso Scuole del Veneto verrà conferito invece il Primo premio del Concorso Veneto ed è inoltre prevista l’assegnazione di una menzione speciale da parte di VideoConcorso Pasinetti.

Il Concorso internazionale si avvia alla conclusione con l’ultima tranche di opere, a partire dalle 14. Ad aprire le danze è l’animazione eterea e surreale di Feed, lavoro di laurea della giapponese Eri Okazaki: ispirato alla sua infanzia solitaria, il corto mostra enormi creature contare i minuti, adulti cucinare per i propri bambini immersi in un’atmosfera inorganica e fredda che riflette una quotidianità sterile; il canto del cigno del pasto come momento di convivialità. Thankamma, documentario essenziale e preciso dell’indiano Ramabhadran B., ci trasporterà nell’affascinante paesaggio di Alappuzha, la “Venezia dell’Est”: vedova novantenne, Thankamma trasporta lungo il fiume gli abitanti di due villaggi altrimenti isolati, combattendo con determinazione una battaglia quotidiana per la sopravvivenza sua e della sua gente. Una figura orgogliosa della povertà, della solitudine, dell’attivismo politico, che non può non commuovere e ispirare. Difficili rapporti sentimentali e famigliari, fragilità, insicurezze: Dong, della singaporiana Nelicia Low, ci proietta in un triangolo amoroso formato da Hui, donna di mezza età bisognosa di affetto e conferme, suo marito, che rincasa sempre più tardi “per lavoro”, e suo fratello, affetto da autismo e capace solo di rispondere “sì”. Una realtà distorta, insana, morbosa, ispirata all’infanzia della regista e al suo difficile rapporto con il fratello autistico, in cui i personaggi maschili vengono trasformati in oggetti per soddisfare la sete d’amore della protagonista. Si prosegue con Hunting Day, spietata lotta per la sopravvivenza di personaggi ai limiti dell’umanità. Il regista lettone Ivo Skanstiņš dirige, rinunciando ai dialoghi, la storia di un padre di una famiglia povera, ucciso durante una battuta di caccia: privati della guida, gli adulti si rinchiudono nel silenzio e nell’inazione; spetta dunque alla figlia scatenare una vendetta animalesca. Finale beffardo, che consacra la forza di una donna istintiva di contro alla perdita, per fame e disperazione, dell’innocenza, in un ambiente a pezzi, senza regole, senza leader e senza Dio. Ching ai de to chi, corto della regista cantonese Yao Wang, chiude la giornata e il concorso con atmosfere drammatiche e intimiste: in uno sperduto villaggio tibetano una ragazza ha già una famiglia a carico. Analfabeta, segue di nascosto le lezioni della maestra della scuola locale, desiderando ardentemente ricevere un’educazione e sognando di poter parlare alla pari con un uomo. Ambientato in un Tibet lasciato indietro dalla corsa alla modernizzazione, in una natura imponente e arcaica, questa storia di amicizia e comprensione mette in scena un percorso di sofferenza e forza di volontà, portando sullo schermo la grande storia di personaggi comuni.

Sin dalla prima edizione il Concorso Internazionale è accompagnato dal Concorso Scuole del Veneto, (alle 17:00), dedicato a cortometraggi realizzati da giovani studenti degli Istituti Superiori del Veneto. Il vincitore sarà eletto da una giuria di studenti dell’Università Ca’ Foscari guidata da Carlo Montanaro. I tre cortometraggi finalisti che saranno proiettati in questa edizione sono A Long Travel di Alessandro Sicari, nel quale l’adolescenza del protagonista viene raccontata attraverso gli oggetti che di volta in volta vengono depositati sulla scrivania, simbolo dei cambiamenti tipici dell’età. In Convergence di Cecilia Crisetti lo spaesamento del protagonista, intrappolato in una società che va troppo di fretta, trova quiete nel momento in cui uno specchio d’acqua diviene riflesso del suo animo e della sua gioia di vivere. Infine, Prometheus di Riccardo Tonon, è una rivisitazione moderna del mito di Prometeo, portatore presso gli uomini della tecnica, che da arma per contrastare la Bestia, diviene strumento di guerra all’interno della società stessa.

Nel contesto del Concorso Veneto è nata anche la prima collaborazione con Quindici19, un festival di cortometraggi gestito interamente da ragazzi e dedicato a giovani registi di età compresa tra i 15 e i 19 anni. L’obiettivo del concorso è quello di riuscire a fornire un’opportunità a questi registi di acquisire esperienza e intraprendere la strada verso il mondo del cinema. In questa occasione sarà proiettato il cortometraggio vincitore dell’edizione 2016, Pause del giovane australiano Sebastian Marsden, una riflessione semplice ma originale. Arriva alla quarta edizione il Premio “Olga Brunner Levi“, concorso istituito nel 2014 dalla Fondazione Ugo e Olga Levi. Il premio è rivolto al miglior videoclip realizzato da studenti di scuole superiori di secondo grado italiane. Il soggetto di questi video è la performance musicale femminile o il rapporto tra la condizione femminile e la musica nella storia. Il video vincitore sarà proiettato durante il programma, scelto da una giuria composta da Luisa Zanoncelli della Fondazione Levi, Roberto Calabretto dell’Università di Udine, Maria Roberta Novielli dell’Università di Venezia.

Redazione