C’era una volta il Muro

Un tesoro prezioso si nasconde nell’archivio cinematografico della ex Germania Est, un patrimonio di film straordinari tuttora poco noti al pubblico italiano ma assolutamente da riscoprire.

 

L’occasione, imperdibile, è la rassegna C’era una volta il muro, in partenza il 5 maggio al Palazzo delle Esposizioni di Roma, che riporta sul grande schermo 20 capolavori prodotti nella DDR dal 1946 al 1990: sono film di grande impatto, spesso in conflitto con la censura e i dettami del regime dell’epoca e capaci di raccontare con passione la storia, la politica e la società oltre la cortina di ferro. L’evento, promosso da Azienda Speciale Palaexpo e Goethe-Institut Rom, in collaborazione con DEFA Stiftung, è a ingresso gratuito per il pubblico, e tutte le proiezioni sono in versione originale con sottotitoli italiani.

A inaugurare la manifestazione venerdì 5 maggio è Il cielo diviso, tratto dal best seller di Christa Wolf e girato a pochi anni dalla costruzione del Muro, in cui la storia d’amore dei due protagonisti e la loro separazione riflette la drammatica divisione delle due Germanie.

Ritirato più volte dalla circolazione per motivi politici, è un film emblematico di quella ribellione sotterranea che si ritrova anche in molti titoli degli anni ’60 in programma, spesso resi invisibili per anni, come Io sono il coniglio di Kurt Maetzig o Karla di Herrmann Zschoche, dedicato a una giovane insegnante dai metodi innovativi. Il fermento giovanile torna protagonista anche ne La leggenda di Paul e Paula, la commedia romantica più amata di sempre nella DDR, o in un titolo fondamentale come Coming Out, unico film gay mai girato in Germania Est e proiettato per la prima volta la sera della caduta del Muro.

Spiccano inoltre in cartellone diversi film legati al tema della Seconda Guerra Mondiale, dal capolavoro di Konrad Wolf Avevo diciannove anni al poetico Jacob il bugiardo, candidato all’Oscar nel 1975 e poi ispiratore di tanti film successivi, compreso lo stesso La vita è bella di Benigni, fino a Gli assassini sono tra noi, noir antinazista girato nel 1946 in una impressionante Berlino distrutta dai bombardamenti.

 

Ma tra i titoli più eclatanti neanche vanno dimenticati oggetti di culto come il fantascientifico Sojux 111 terrore su Venere, né documentari come Die Mauer, di Jürgen Böttcher, opera mai eguagliata per ricchezza e profondità nel racconto della storia del Muro di Berlino, o Wer die Erde liebt, reportage di una sorprendente Woodstock dell’Est del 1973.

Rassegna unica nel suo genere, C’era una volta il Muro si annuncia come un viaggio affascinante attraverso un mondo cinematografico ricco di contraddizioni e sospeso tra ansia di emancipazione e propaganda, ribellione e censura, ma il cui indiscutibile valore storico e artistico lascia ancora oggi a bocca aperta.

PROGRAMMA COMPLETO

venerdì 5 maggio, ore 21.00
Der geteilte Himmel
(Il cielo diviso)
di Konrad Wolf. Ex RDT, 1964, 116‘
Film seminale sul trauma del Muro, il “cielo diviso” del titolo allude alla separazione psicologica tra i protagonisti e a quella fisica del confine tra est e ovest. Dal romanzo di Christa Wolf, fu accostato all’epoca a Hiroshima Mon Amour di Resnais-Duras.

sabato 6 maggio, ore 21.00
Ich war neunzehn
(Avevo diciannove anni)
di Konrad Wolf. Ex RDT, 1968, 115′
Uno dei capolavori assoluti della storia del cinema tedesco, cronaca struggente della guerra e appassionante romanzo di formazione: un soldato rientra a Berlino nel ‘45 e ritrova un popolo a lui ormai estraneo.

domenica 7 maggio, ore 21.00
Die Mörder sind unter uns
(Gli assassini sono tra noi)
di Wolfgang Staudte. Ex RDT, 1946, 81’
Opera indispensabile per comprendere il cinema tedesco: girata nell’immediato dopoguerra tra le macerie di Berlino, fa i conti con il recente passato, ponendo la scomoda domanda: “Che fine hanno fatto i nazisti?”.

martedì 9 maggio, ore 21.00
Wer die Erde liebt
(Chi ama la terra)
di Uwe Belz, Jürgen Böttcher, Joachim Hellwig, Harry Hornig. Ex RDT, 1973, 69’
Una curiosa Woodstock dell’Est: il reportage ufficiale sul Festival mondiale della gioventù e degli studenti, malgrado l’intento propagandistico, riesce a trasmettere il fermento della cultura giovanile dell’epoca.

mercoledì 10 maggio, ore 21.00
Sabine Kleist, 7 Jahre
(Sabine Kleist, 7 anni)
di Helmut Dziuba. Ex RDT, 1982, 72’
La Berlino Est dei primi anni Ottanta attraverso gli occhi di una bambina scappata dall’orfanotrofio. Un viaggio di iniziazione che rivela le contraddizioni del mondo adulto, con forza emotiva e finezza psicologica.

giovedì 11 maggio, ore 21.00
Der Dritte
(t.l. Il terzo)
di Egon Günther, Ex RDT, 1972, 107’
La più spregiudicata rottura delle convenzioni sociali del cinema tedesco orientale: la protagonista, dopo il naufragio di due matrimoni, si mette in cerca del terzo marito, sovvertendo il ruolo passivo assegnato alla donna nelle relazioni.

venerdì 12 maggio, ore 21.00
Berlin – Ecke Schönhauser
(Berlino, angolo Schönhauser Allee)
di Gerhard Klein. Ex RDT, 1957, 79‘
Gioventù bruciata nella RDT: questo cult girato prima della costruzione del Muro immortala turbamenti, amori, inquietudini e ribellioni del mondo giovanile nell’epoca della guerra fredda.

sabato 13 maggio, ore 21.00
Die Spur der Steine
(t.l. La traccia delle pietre)
di Frank Beyer. Ex RDT, 1966, 129‘
Una delle perle assolute del cinema tedesco orientale, fece scandalo alla prima proiezione e fu ritirato dalle sale per 23 anni. La schietta rappresentazione delle tensioni tra gli operai di un cantiere e i funzionari marchiò il film come nemico dello Stato.

domenica 14 maggio, ore 21.00
Der schweigende Stern
(Sojux 111 terrore su Venere)
di Kurt Maetzig. Ex RDT, 1960, 90’
Una missione spaziale su Venere svela una civiltà distrutta dalla guerra e popolata di creature mostruose. Tratto da un romanzo dell’autore di Solaris, è uno dei più celebri titoli della fantascienza comunista, divenuto col tempo un vero oggetto di culto.

mercoledì 17 maggio, ore 21.00
Sieben Sommersprossen
(Sette lentiggini)
di Herrmann Zschoche. Ex RDT, 1978, 79’
In un campo estivo scoppia l’amore di due adolescenti, tra invidie dei coetanei e ottusità degli adulti. Un Tempo delle mele della RDT, spaccato dell’universo giovanile in un periodo fortemente politicizzato e carico di tensioni sociali.

giovedì 18 maggio, ore 21.00
Karla
di Herrmann Zschoche. Ex RDT, 1965-1990, 128’
Bloccato dalla censura e proiettato solo decenni dopo, con il crollo del Muro, è la storia di una giovane insegnante dai metodi innovativi e non convenzionali che la portano al licenziamento, non senza averle permesso di far breccia negli animi degli studenti.

venerdì 19 maggio, ore 21.00
Jakob, der Lügner
(Jakob il bugiardo)
di Frank Beyer. Ex RDT, 1975, 100’
Capolavoro poetico sull’Olocausto, al quale si sono ispirati tanti film successivi, come il remake americano interpretato da Robin Williams o lo stesso La vita è bella di Benigni. Unico film della RDT ad essere stato candidato all’Oscar.

sabato 20 maggio, ore 21.00
Solo Sunny
di Konrad Wolf, Wolfgang Kohlhaase. Ex RDT, 1980, 104’
L’ ultimo film di Wolf, cineasta simbolo della RDT, valse l’Orso d’ Argento alla protagonista Renate Krossner, strepitosa nel ruolo di una giovane cantante che tenta di sfondare nel panorama pop e che vive un’esistenza sregolata e fuori dagli schemi.

domenica 21 maggio, ore 21.00
Coming out
di Heiner Carow. Ex RDT, 1989, 112’
Orso d’argento al Festival di Berlino, l’unico film a tematica gay della RDT è un simbolo di rottura e fu proiettato proprio la sera della caduta del Muro. Opera di grande modernità, offre una visione irripetibile sulla scena gay underground orientale.

martedì 23 maggio, ore 21.00
Der Verdacht
(t.l. Il sospetto)
di Frank Beyer. Ex RDT, 1990-91, 94’
Nel primo lungometraggio dopo la caduta del Muro, il grande regista Frank Beyer torna a riflettere sul suo Paese nel recente passato, attraverso la travagliata storia d’amore di due giovani, che devono vedersela con il regime.

mercoledì 24 maggio, ore 21.00
Die Beunruhigung
(t.l. L’agitazione)
di Lothar Warneke. Ex RDT, 1981, 96’
Girato in bianco e nero con un taglio documentaristico, affronta il tema del cancro, considerato tabù non solo nella RDT, attraverso le inquietudini di una donna, protagonista assoluta di questo capolavoro.

giovedì 25 maggio, ore 21.00
Die Mauer
(t.l. Il muro)
di Jürgen Böttcher. Ex RDT, 1990, 96’
Il miglior documentario sulla caduta del Muro, premiato in tutto il mondo, è il racconto memorabile dello smantellamento della mostruosa costruzione al centro di Berlino e un requiem per il Paese amato e odiato dal cineasta e pittore Jürgen Böttcher.

venerdì 26 maggio, ore 21.00
Die Legende von Paul und Paula
(t.l. La leggenda di Paul e Paula)
di Heiner Carow. Ex RDT, 1973, 105’
Amore, passione, risate e lacrime sono gli ingredienti del più popolare film della DEFA. La passione travolge le vite di Paul e Paula, sullo sfondo degli echi libertari giovanili, tra musica beat, adulterio e rottura col passato.

sabato 27 maggio, ore 21.00
Das Kaninchen bin ich
(Io sono il coniglio)
di Kurt Maetzig. Ex RDT, 1965, 114’
Vietato e leggendario, dette il nome a tutti i titoli proibiti, da allora noti come “film del coniglio”.  Con il suo attacco all’establishment, il suo erotismo e lo stile in linea con le nuove onde del cinema europeo, un capolavoro assolutamente da riscoprire.

domenica 28 maggio, ore 21.00
Es werden ein paar Filme bleiben – Das war die DEFA
(t.l. Rimarrà un paio di film – Questa era la DEFA)
di Ullrich Kasten. Ex RDT, 1996, 90’
Il documentario ripercorre la vicenda appassionante della DEFA, la società che aveva il monopolio della produzione cinematografica nell’ex Germania Est, attraverso testimonianze di registi e attori, spezzoni di film e immagini rare.

Le locandine sono state gentilmente messe a disposizione in anteprima dalla DEFA Stiftung, da Detlef Helmbold, autore del libro da cui sono tratte: MEHR KUNST ALS WERBUNG Das DDR-Filmplakat 1945-1990 (casa editrice Bertz+Fischer, in uscita in Germania nel settembre 2017).

Redazione