Nos années folles

Nell’ambito di un’edizione che pur dovendo celebrare un anniversario, il 70°, è sottotono anche dal punto di vista auto-celebrativo, l’omaggio ad André Techiné è stato una sorta di piccolo colpo al cuore, una delle rare occasioni per i brividi: i suoi attori e le sue attrici riuniti a celebrarlo assieme a un video molto bello che ne illustrava la carriera. E in chiusura dell’omaggio, il festival ha presentato fuori concorso il suo nuovo film, Nos années folles.

 

Una storia vera quella che racconta: quella di Paul, un disertore della prima guerra mondiale che grazie al sostegno della moglie si nasconde travestendosi da donna.

Il travestimento scatena la sua sessualità e l’emergere di Suzanne cambierà le loro vita in maniera inaspettata. Scritto da Techiné con Cedric Anger dal romanzo di Fabbriche Virgili, Nos années folles è un curioso esemplare di film libertino e a tema erotico realizzato però con gusto e tono quasi accademico.

Prima che la vicenda privata dei protagonisti, il film racconta una rivoluzione sessuale con 40 anni di anticipo, descrivendo il percorso nella scoperta di un nuovo eros da parte dei due coniugi e ampliandolo con uno sguardo su una società molto più aperta e intrigante – quella della cosiddetta “âge d’or” – di quanto cliché e vulgate raccontino.

Per metterla in scena Techiné si avvale intelligentemente dello sfondo del teatro, di un cabaret che racconta la storia di Paul e che permette al regista l’uso di una camera molto mobile e di stilizzazioni azzeccate (come la battaglia in cui Paul perse un dito).

Alla fine del carosello però Nos annèes folles cerca di far rientrare la materia nell’alveo di un cinema più convenzionale, meno spinoso o trasgressivo e lo fa con la cura delle immagini e la cautela dello stile dando vita a un’opera un po’ inerme, che gira su se stessa non sfruttando del tutto né la bella storia, né una coppia di formidabili attori come Pierre Deladonchamps e Céline Sallette.

Emanuele Rauco per cinematografo.it