Baywatch

Heist movie a basso budget con al centro un malvivente psicopatico e pasticcione e il fratello con problemi mentali,  Good Time sfrutta il punto di partenza della rapina in banca per dar vita a una esagitata caccia all’uomo sullo sfondo di una New York povera e depressa.

In mano a Ben e Josh Safdie, anche loro fratelli ma di maggior talento rispetto ai  protagonisti, la storia pur se già vista si fa incandescente e acquista luce per i dialoghi brillanti, le caratterizzazioni dei personaggi, la regia movimentata, i colpi di scena che si susseguono a ritmo elevato. Indipendenti sì, ma con il senso del cinema che scorre nelle vene.

È il sangue invece a scorrere sullo schermo, ché pure il bandito Connie non è propriamente un genio e al posto del cervello usa le maniere forti. E lo fa con evidente piacere, sapendosi tuttavia fermare al momento giusto: un conto è accanirsi contro uno spacciatore, altro punire degli innocenti.

Il ragazzo ha il cuore brutale ma d’oro oltre al volto bello e spigoloso che gli regala Robert Pattinson, attore ormai mosso dal desiderio di dimenticare di essere stato il vampiro più amato dalle adolescenti che il cinema ricordi.

Un viaggio nella produzione indipendente, si sa, è quanto di meglio per ripulirsi l’immagine nemmeno il successo fosse un delitto.

Angela Prudenzi per cinematografo.it