Enzo D’Alò: animazione per un giallo/avventura tra note e amici

Pipì, Pupù e Rosmarina in Il mistero delle note rapite è il nuovo film di Enzo D'Alò, il più prolifico e premiato regista d'animazione italiano che porta al cinema, dopo 78 puntate della serie, un inedito capitolo delle peripezie dei tre amici. La nostra intervista all'autore e al doppiatore Francesco Pannofino. In sala dal 16 novembre per Bolero film.
Intervista a Enzo D'Alò a cura di Giovanna Barreca
Intervista a Francesco Pannofino a cura di Giovanna Barreca

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Giancarlo Giannini è la voce narrante che interagisce con Pipù, Pupù e Rosmarina che avranno l’arduo compito di ritrovare le note musicali della partitura di Mapà, necessaria per il Grande Concerto di Ferragosto. L’unica cosa che sanno i tre amici animali (simili nei loro atteggiamenti e nei rapporti di amicizia a tre piccoli umani molto discoli) è che le note hanno vita propria e sono attivate dalla musica.
La nuova animazione di Enzo D’Alò Pipì, Pupù e Rosmarina in Il mistero delle note rapite, piena di fantasia, di leggerezza con il disegno imperfetto e così armonioso di Annalaura Cantone, con musiche originali di Daniele Di Gregorio, arriva al cinema dal 16 novembre per Bolero, dopo la lunga serie che D’Alò – con Vincenzo Cerami alla sceneggiatura- ha realizzato per la televisione (79 puntate trasmesse prima da Rai 3 e poi da Rai YoYo). In una storia totalmente inedita scritta solo da D’Alò, l’autore utilizza la chiave dell’animazione per raccontare una storia universale sull’amicizia, sullo stare insieme nelle diversità, utilizzando un linguaggio molto semplice – ma mai banale – e di facile comprensione anche per un pubblico prescolare. Riesce nell’intento soprattutto perchè ha passato molto tempo nelle scuole e sa ricostruire il linguaggio dei bambini.”Tutti i protagonisti – sottolinea la disegnatrice Cantone – hanno nasoni enormi e occhi pronti alla sorpresa”.
Nel film anche tre opere classiche molto conosciute e amate: “L’Italiana di Algeri” di Rossini, “Don Quichotte” di Massenet e “Lo schiccianoci” di Tchaikovsky.
Anna Laura Cantone racconta in conferenza stampa del suo nuovo approccio con il digitale mantenendo, anche attraverso tale strumento, la matericità che contraddistingue il suo segno, utilizzando costantemente scampoli di tessuti, piccoli ritagli di carte colorate e foto di elementi trasferiti poi in digitale. E le fondi di ispirazione facilmente rintracciabili in Jacovitti – per la generosità della compsizione, l’ironia e creazione dei personaggi – e in Luzzati per il collage.

Nella nostra intervista le riflessioni attente e acute di Enzo D’Alò. Due battute anche con Francesco Pannofino, voce dei “cattivi” del film: Lupo, Mustafà e Tenebrone.

giovanna barreca