Ca’Foscari short: l’arte di Peter Greenaway

Peter Greenaway, tra i registi (e scrittore, pittore e tanto altro) più influenti e innovativi del nostro tempo, ospite al Ca' Foscari Short film festival ha tenuto una masterclass mostrando come il suo concetto di arte multimediale trasformi il cinema. La nostra intervista in esclusiva.
Intervista a Peter Greenaway a cura di Giovanna Barreca

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Progetti con l’Accademia di Venezia, con il teatro Olimpico di Vicenza per Pandora, Tintoretto ad Ancora, la progettazione di una stazione a Napoli sono solo alcuni degli impegni che vedranno Peter Greenaway lavorare nel nostro paese per mettere in scena la sua arte attraverso varie forme. Da sempre l’artista inglese facendo dialogare soprattutto la pittura con le immagini in movimento ha creato una rapporto tra struttura e narrazione unico.
Ospite al Ca’ Foscari Short film festival ha tenuto una masterclass cercando di trasmettere la sua capacità di creare queste interazioni. Un incontro indimenticabile per tutti i presenti e pensiamo anche per Peter Greenaway a suo agio e socievole come poche altre volte ci è capitato di vederlo.

Durante la nostra intervista, abbiamo indagato il suo rapporto con Venezia iniziato con Intervallo del 1969 e mai interrotto.”Venezia è un set talmente perfetto che prima o poi va esplorato. La trovo fotogenica anche con la nebbia d’inverno, anche se mesta e grigia”. E prosegue: “La prima volta ero solo un adolescente e quello fu soprattutto un lavoro di montaggio ma da allora mi sono portato dietro il rapporto di questa città con l’acqua che permette una sorta di ribaltamento con la realtà”. Tale tema lo ha appassionato tanto da riprenderlo anche in Writing on Water dove famosi versi di Shakespeare, Coleridge e Melville dialogano con un tema acquatico scelto come accompagnamento musicale.
E poi, riprendendo una riflessione contenuta nel volume monografico di Domenico De Gaetano dedicato all’artista, gli abbiamo chiesto se il suo cinema può ancora essere definito neobarocco, inteso come arte multimediale che trasforma il cinema con l’ausilio delle arte forme artistiche. Ascoltando le sue parole scoprirete perchè parla di propaganda, perchè cita Gandhi e Francis Bacon.

Anche nella nostra intervista, come durante la masterclass, ha parlato dei due temi che oggi appassionano maggiormente gli spettatori e sui quali ha concentrato alcune sue opere non narrative: sesso e morte.
Ascoltate cosa ha detto ai nostri microfoni anche su questo.

giovanna barreca