RomaFF13 – La guerriera fragile di Cassigoli/Kauffman

Il doc Butterfly di Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman è incentrato sull'universo di Irma, prima pugile italiana a qualificarsi per le Olimpiadi. La giovane fuori dal ring dovrà combattere le sue paure più grandi. In Alice nella città e in sala in primavera. La nostra intervista ai registi.
Intervista a Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman a cura di Giovanna Barreca

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Sulla storia di formazione della giovane Irma – nata nel contesto difficile di Torre Annunziata, vissuta con la madre e il fratellino e che nella boxe vesuviana del maestro Lucio troverà una seconda famiglia e il suo modo per riscattarsi e vincere – è incentrato il documentario Butterfly di Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman, presentato in Alice nella città alla Festa del cinema di Roma. Nella giovane diciottenne piena di interessi, dubbi e sicuramente un grande talento sportivo i due registi hanno visto da subito un soggetto perfetto per il loro film tanto da seguire le sue vicissitudini personali e sportire per tre anni, alternando scrittura e riprese. Tre anni nei quali Irma raggiunge la qualificazione olimpica e una notorietà improvvisa spesso difficile da gestire. Poi la sconfitta, la delusione, il dubbio di voler ancora salire sul ring e combattere, fino al rientro nella squadra alla ricerca dell’Oro nella prossima Olimpiade nel 2020.
Un soggetto perfetto per il cinema e le scelte registiche – legate soprattutto al modo di riprenderla – ne esaltano il carisma. Ma Irma è un splendido esempio positivo, come sottolineano anche i due registi a fine intervista, anche per tutti i ragazzi delle sezione giovane del festival, come per tutti quelli che potranno vedere il film dopo la kermesse romana perchè è un esempio positivo, perchè la sua fragilità mostrata con tanto pudore e verità è un regalo prezioso per i tanti coetanei che hanno difficoltà ad affrontare le piccole grandi sfide del quotidiano e ad affermarsi come individui.

giovanna barreca