Sgarbi debutta nella fiction con un viaggio nella Memoria

I nomi del signor Sulcic di Elisabetta Sgarbi viene presentato in anteprima mondiale in Festa Mobile al Torino film festival e i tanti volti-personaggi che ruotano attorno ai due fratelli protagonisti, si muovono in terre di confine tra il Delta del Po e la Slovenia. Musiche sperimentali di Franco Battiato
Intervista ad Elisabetta Sgarbi a cura di Giovanna Barreca

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Musiche sperimentali di Franco Battiato, sceneggiatura scritta con Eugenio Lio, attori amati per il loro volti-paesaggi e anche tante professionisti dietro la macchina da presa sono le certezze che Elisabetta Sgarbi ha portato con sè in questa nuova avventura di scrittura e di regia che abbandona il linguaggio del documentario per scoprire quello della finzione, attraverso una narrazione complessa e attenta.
Roberto Herlitzka definisce “poesie scritte con la macchina da presa i film di Elisabetta Sgarbi per il suo modo di pensare l’opera e vederla in una fase più immaginaria che reale” e certamente I nomi del signor Sulcic – in anteprima mondiale in Festa Mobile al Torino film festival – tira le file delle tante storie di confini raccontate dall’autrice da quasi vent’anni.
Protagonista del film è una ricercatrice ferrarese che va a Trieste per trovare notizie su una donna seppellita nel cimitero ebraico della città. Da qui comincia una ricerca, a più voci, della verità. Un viaggio nella Memoria di un passato recente dei due personaggi e del nostro Paese con tanti dolori che si è cercati di nascondere o rimuovere.
Protagonisti del viaggio: Lučka Počkaj, Elena Radonicich, Ivana Pantaleo, Gabriele Levada, Branko Završan, Roberto Herlitzka, Adalberto Maria Merli, Paolo Graziosi. Cameo di Claudio Magris.
In conferenza stampa la regista svela i tanti elementi autobiografici della storia che entrano a far parte della forma del racconto filmico: dalla casa ferrarese usata come una delle location del film, alle poesie tramandate oralmente anche dal padre della regista. Una su tutte quella del poeta Ferraruti che scrive: “Portami via la memoria e io non sarò mai vecchio” e che sugella l’opera filmica di Sgarbi.

giovanna barreca