#RomaFF14-Bar Giuseppe: un esempio d’amore

Giulio Base torna alla regista e presenta una sua riflessione sul presente, attraverso la rivisitazione della storia della natività. Giuseppe è Ivano Marescotti con accanto Virginia Diop, al suo debutto come attrice. Le nostre interviste in esclusiva al regista e agli attori protagonisti.
Intervista a Giulio Base a cura di Giovanna Barreca
Intervista a Ivano Marescotti e Virginia Diop a cura di Giovanna Barreca

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“Credo sia giusto interrogarsi sul nostro tempo, anche quando si raccontano storie non contemporanee o di cronaca. Questa storia della Buona novella è parte della nostra cultura anche per chi non è cristiano. La famiglia di Giuseppe è una famiglia di esiliati che ieri, come oggi, sopportano le stesse condizioni, gli stessi patimenti. Lo facevano allora e mi sembra un luttuoso degenerare di eventi anche oggi” confessa Giulio Base, ai nostri microfoni, raccontando com’è nato il soggetto (e poi la regia) di Bar Giuseppe, presentato nella sezione Riflessi alla Festa del cinema di Roma.
Giuseppe (Ivano Marescotti) gestisce un autobar con la moglie e quando resta solo, per l’improvvisa morte della donna, non riuscendo a gestire tutto da solo, mette un annuncio per cercare un aiuto. Si presentano centinaia e centinaia di uomini, di donne di diversa età e provenienza. L’uomo sceglie una giovane profuga Bakira (Virginia Diop), arrivata in Italia con due tutori, dopo la morte dei suoi genitori naturali. Si conoscono, si innamorano e la giovane chiede all’uomo di diventare la sua sposa.
Nel film emergono i conflitti razziali, religiosi, di classe che ci sono tra Giuseppe e Bikira (Vergine, in lingua swahili) ma soprattutto tra i due e l’intero paese (oltre ai figli dell’uomo interpretati da Nicola Nocella e Michele Marrone) che non comprende l’unione tra un “vecchio” e quella che potrebbe essere sua nipote. Una nipote straniera.
Un amore che nasce perchè Bakira sa comprendere i silenzi di un uomo di poche parole come Giuseppe. Un silenzio mai banale “nella civiltà del frastuono” come la definisce il regista che ammette: “Giuseppe è l’uomo che vorrei essere: silenzioso, modesto, umile, lavoratore. comprensivo, buono senza essere buonista”.
Sul tema dei silenzi di Giuseppe torna anche l’attore Marescotti che ne ha apprezzato l’aspetto strettamente cinematografico, oltre a confessare di aver amato, già in sceneggiatura, la bontà d’animo del suo personaggio e della sua futura sposa.

giovanna barreca