Thor

18/04/11 - Kenneth Branagh porta sullo schermo il celebre personaggio dei fumetti Marvel ispirato al dio del tuono della mitologia nordica.

Un altro supereroe dell’universo Marvel sbarca sul grande schermo: si tratta di Thor, leggendario dio del tuono armato di martello, creato nel 1962 da Stan Lee, Jack Kirby e Larry Lieber, protagonista di un’epica e spettacolare avventura in 3D firmata dal grande Kenneth Branagh dal cast eccellente che vanta i premi Oscar Anthony Hopkins e Natalie Portman, al fianco di interpeti di pregio quali Stellan Skarsgård, Colm Feore, la ritrovata Rene Russo e Clark Gregg, ancora una volta – dopo Iron Man – nei panni dell’agente federale Coulson.

La trama prende le mosse dalla punizione, che l’impulsivo Thor si vede comminare per aver risvegliato una guerra ancestrale che gli costa un esilio coatto sulla Terra, dove si imbatte in una bella scienziata e nel suo team, scoprendo l’amore e il vero valore dei propri poteri e sventando una diabolica cospirazione ordita dal suo più irriducibile nemico. Branagh assembla con consueta classe i riferimenti mitologici, filosofici, e perfino psicoanalitici (nel loro sondare senza reticenze le conflittualità del rapporto con un’ingombrante figura paterna) di un plot avvincente pur nelle sue derive più scontate, restituendone la potenza drammatica degna di un dramma shakespeariano al servizio di personaggi sfaccettati e memorabili (su tutti l’ambiguo fratello Loki di Tom Hiddleston) nel rispetto di una messa in scena pirotecnica e rutilante consona allo spirito del blockbuster di ispirazione fumettistica.

Il risultato è un complesso di mix di azione, humor e melò, nel quale, nell’alternanza tra un’ambientazione fantastica di rara suggestività – merito anche del valore aggiunto di un’immersività offerta dalla terza dimensione – e dirompente impatto visivo, e quella più concreta e desolata del New Mexico, l’aitante australiano Chris Hemsworth si destreggia con muscolarità e autoironia tra il dinamismo dei combattimenti, la comicità buffonesca giocata sulla sua estraneità di bifolco ad usi e costumi di un pianeta a lui sconosciuto, la dolente disillusione nell’affrontare una relazione sentimentale impossibile, o quasi. E ad arricchire il tutto, con una strizzata d’occhio ai fan più attenti, i cameo di Stan Lee e J. Michael Straczynski, un paio di allusioni al prossimo The Avengers (che vedrà insieme, oltre a Thor, Capitan America, Iron Man, Wolverine e Silver Surfer) e l’immancabile sequenza a sorpresa dopo i titoli di coda.

CATERINA GANGEMI

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