London Boulevard

04/05/11 - Lo sceneggiatore di Ridley Scott, esordisce alla regia con un'opera sovraccarica di immagini con protagonisti Colin Farrell e Keira Knightley.

Un tripudio di premi Oscar ed un cast eccellente per dar vita ad un thriller tutto inglese ma diretto da uno sceneggiatore americano alla sua prima regia William Monahan, già insignito dall’Accademy per The Departed e da tempo collaboratore di Ridley Scott e dal pluripremiato direttore della fotografia Chris Menges (Premio Oscar per Mission e Urla dal Silenzio). Questa volta si è trattata di un’impresa non facile: ossia mettere in scena uno dei libri di genere noir cult di Ken Bruen, alla sua origine letteraria una sorta di pastiche che ricalca con estrema disinvoltura Sunset Boulevard e lo trasporta nella suggestiva cornice di South London. Monahan smonta tutto il palinsesto, butta Viale del Tramonto e rende la vicenda contemporanea nevrotica, tenera e appassionata. Dona la parte del protagonista Mitchell a Colin Farell, che gioca con abilità sul personaggio cresciuto in una zona difficile della capitale del Regno Unito appena uscito di galera per rissa aggravata, mentre la bella attrice Charlotte, agorofobica, spaventata e soggetta a crisi di panico, ha il volto della bella Keira Knightley. L’attrice è vittima dei paparazzi che non la lasciano sopravvivere e Mitch si offre di aiutarla. Tra i due scoppierà la classica scintilla e la voglia di ricominciare una vita tutta loro a Los Angeles, ma il protagonista è vittima del suo passato, soprattutto del suo amico Billy (Ben Chaplin), tirapiedi di un potente e spietato boss della mala londinese Gant (sempre un ottimo Ray Winstone). Questi ingaggieranno una lotta senza tregua, che colpirà da vicino gli affetti del protagonista.

Se la fine non somiglia a Viale del Tramonto siamo più vicini a Carlito’s Way e comunque il film ci rimanda a tutta una serie di citazioni dagli anni Sessanta a oggi. Probabilmente eccessive, ma il direttore della fotografia, a nostro avviso, avendo Londra a disposizione, si è fatto prendere la mano e insieme al regista ha sovraccaricato il film di immagini sino a renderlo saturo. Dalle scene alla Blow Up di Antonioni, sino alle foto glamour della Charlotte-Knightley di cui è tappezzata tutta Londra, stile David Bailey, il famoso fotografo inglese che negli anni d’oro della Swinging London fotografò tutti i personaggi più importanti inclusi i Beatles. La pellicola inoltre si caratterizza per un eccessivo buonismo di Mitch che risulta diventare il classico gangster dal cuore d’oro, che pagherà per questa sua debolezza. Impeccabile il resto del cast tutto britannico e di grande livello artistico dotato di quel famoso sense of humor immancabile nel Regno Unito. Nostalgiche e retrò le musiche, ma sempre molto efficaci, dai classici come i Rolling Stones al mai passato di moda Bob Dylan, certo non si può dire che si tratti dell’ultima generazione del rock.

LIA COLUCCI

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