Corpo celeste

17/05/11 - Unico film italiano nella Quinzaine, è piaciuto l'esordio di Alice Rohrwacher con Anita Caprioli, il sala dal 27 maggio con CinecittàLuce.

Dalla nostra inviata Giovanna Barreca

Ascolta l’intervista di RADIOCINEMA a:

  • il produttore Salvatore Cantalupo
  • l’attrice Anita Caprioli
  • Lo sguardo puro di una bambina che cammina su un filo. Marta, 12 anni, è giunta nel sud Italia – Reggio Calabria – dopo aver vissuto in Svizzera con una sorella maggiore autoritaria e una madre (Anita Caprioli) troppo permissiva perchè spesso assente. Va a lezione di catechismo ma non riesce ad integrarsi con quel gruppo che gioca ‘all’isola dei cattolici’ e a “Chi vuole essere cresimato”. C’è una linea di demarcazione forte tra la sua purezza, la sua innocenza e la ‘corruzione’ delle menti deviate dalla televisione di alcuni personaggi – bravi con le parole ma privi di carità cristiana (la scena dei piccoli gatti è esaustiva) – e dal potere di altri (vedi il prete, interpretato da Salvatore Cantalupo, che raccoglie consensi per il candidato di turno). “Quasi come si trattasse di una bimba extraterrestre che con la sua immagine solare riesce a raccontare il nero-verità di una comunità – ha precisato la regista incontrando il pubblico a fine proiezione – L’immagine della sua anima e della sua difficoltà a crescere in un mondo libero è quella che traghetta tutto il film e tutti i personaggi di una pellicola corale che si avvale di un interprete di straordinario valore”.

    Specifichiamo che non siamo solo di fronte ad un film di finzione ma ad un racconto realistico, quasi documentario di quello che la cineasta ha scoperto nella sua ricerca sulle urgenze di quest’epoca. Così è nato il film e poi la ricerca dello sguardo di Marta, bimba che nella realtà vive in una comunità hippy un po’ isolata dal mondo e quindi capace di raccontare quella purezza, così fondamentale in una storia che si apre con un camion con il manifesto elettorale del politico di turno che sta arrivando in una piazzetta dove sono riuniti alcuni fedeli in attesa del vescovo. I binari sono diversi e tutti offrono sguardi tragi-comici potenti che permettono ai personaggi e alle situazioni di entrare in contrasto a favore di una dialettica in grado di mettere in campo più interlocutori. Assolte al compito etico di portarci in una realtà che non può essere solo vittima dei reality. Come precisato, dopo la proiezione di stamane per la stampa, la regista ha annunciato che il film è stato acquistato da un distributore francese.

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