PALMA D’ORO A MALICK

22/05/2011 - A The tree of life il premio più ambito e a Il ragazzo con la bicicletta dei Dardenne e Once upon a time in Anatolia di Ceylan Le Gran Prix.

Dalla nostra inviata Giovanna Barreca

19.59 la cerimonia è terminata e il pronostico di tanti rispettato. The tree of life di Terrence Malick è la palma d’oro di questa ricchissima edizione del Festival più importante del mondo, come lo definisce Emir Kusturica salito sul palco per premiare la miglior regia ricordando grandi del passato, primo tra tutti Pier Paolo Pasolini e poi Aki Kuarismaki e Milos Forman. Sicuramente il film più visionario, ricco di suggestioni del festival meritava il riconoscimento più importante e “La via della natura e la via della grazia” prodotto da Brad Pitt, ha avuto la meglio su Lars Von Trier e la sua idea diversa ma altrettanto pura di universo. Un film intenso dove al cinema si unisce la ricerca sul linguaggio e diverse contaminazioni nell’arte pittorica, nella musica, della fotografia, il tutto magistralmente raccontato da un montaggio straordinariamente riuscito, è anche la nostra Palma d’oro senza ombra di dubbio. Non siamo dello stesso giudizio per i vincitori degli altri premi perché abbiamo la sensazione che si sia cercato di dare un riconoscimento importante a tutti i film più significativi sotto tanti punti di vista, senza prendere mai una posizione netta, coraggiosa come in passato ha dimostrato di saper fare il festival di Cannes attraverso le sue giurie. Robert De Niro non ha avuto il coraggio di assegnare il premio della giuria a Lars Von Trier dopo le polemiche gonfiate ad arte? Melancholia andava premiato perché una sua esclusione avrebbe fatto urlare allo scandalo e quindi si è scelto di aggiudicare all’attrice Kirsten Dunst il riconoscimento come miglior attrice? Sicuramente molto brava e sul palco composta ha ritirato il premio senza nessun accenno diretto alle polemiche ma in quest’edizione aveva davvero colleghe più meritevoli e soprattutto interpreti che hanno avuto la possibilità di regalarci ruoli femminili intensi che mettevano in gioco anche discorsi politico-sociali come quello intrapreso da Leila Bekhti di La source des femmes di Radu Mihaileanu. Il premio alla sua interpretazione sarebbe andato, simbolicamente, a tutte le donne musulmane che lottavano con dignità ieri e oggi in tutte le piazze del Nord Africa.

The artist ha emozionato, divertito, raccontato una pagina fondamentale della storia del cinema…cosa dargli per non tagliarlo fuori dal palmares? Premio come miglior attore a Jean Dujardin escludendo così la possibilità di vittoria all’ottima interpretazione di Michel Piccoli, il nostro candidato da sempre. (Anche contro chi in questi giorni aveva ipotizzato una vittoria di Sean Penn con il suo cantante rock in pensione. Film e interpretazione che invece non ci hanno proprio convinto; un’occasione persa sia per Sorrentino sia per Penn di realizzare un film da ricordare). Il francese Jean Dujardin che interpreta un attore del cinema muto in lotta per riuscire a trovare una seconda strada professionale per relazionarsi con il cinema sonoro – il nuovo che inesorabilmente avanzava alla fine degli anni ’20 – salendo sul palco ha fatto un inchino al Presidente Robert De Niro, ha raggiunto Catherine Deneuve a passo di danza (i passi dell’ultima scena del film) e ha simbolicamente diviso il riconoscimento con la sua straordinaria compagna del film: Berenice Bejo. Un secondo premio ai francesi non poteva mancare e quindi il film-fiction (davvero imbarazzante) Polisse si è portato a casa il premio della giuria. A ritirare il premio la regista e attrice principale Maïwenn Le Besco (nel film compagna del nostro Riccardo Scamarcio) molto felice ed emozionata in un vestito rosso acceso.

Riassumendo, ecco tutti i premi assegnati:

PALMA D’ORO a The tree of life di Terrence Malick

GRAN PREMIO DELLA GIURIA ex equo a Il ragazzo con la bicicletta di Jean Pierre e Luc Dardenne e Once upon a time in Anatolia di Nuri Bilge Ceylan

PREMIO PER LA MIGLIOR REGIA Nicolas Winding Refn per Drive

PREMIO MIGLIOR INTERPRETAZIONE MASCHILE: Jean Dujardin per The Artist di Michel Hazanavicius

PREMIO MIGLIRO INTERPRETAZIONE FEMMINILE: Kirsten Dunst per Melancholia di Lars Von Trier

Sceneggiatura: Joseph Cedar per Footnote

Giuria: Polisse di Maiwenn Le Besco

Camera d’oro per la migliore opera prima: Las Acacia di Pablo Giorgelli

Palma d’oro per il miglior cortometraggio: Cross di Maryna Vroda

Premio della giuria cortometraggi: Badpakje 46 di Wannes Destoope