I guardiani del destino

10/06/11 - Matt Damon ed Emily Blunt fanno coppia in un curioso melodramma fantastico, esordio dello sceneggiatore George Nolfi.

Guardando il film d’esordio alla regia dello sceneggiatore George Nolfi vengono in mente alcuni film degli anni ’40, come Il ritratto di Jennie di Dieterle o Pandora di Lewin, in cui una storia d’amore più o meno appassionata deviava completamente nel fantastico, lasciando meravigliato – e commosso – lo spettatore; è quello che più o meno accade in questo film interpretato da Matt Damon ed Emily Blunt. I quali interpretano i ruoli di David, candidato al senato degli USA, ed Elise, ballerina di talento, che s’incontrano per caso per poi perdersi; ma quando si rincontrano dovranno fare i conti con un gruppo di funzionari incaricati di controllare che il destino compia il suo corso. E il destino non vuole che quei due s’innamorino. Mélo fantasy costruito come un thriller, scritto dal regista sulla base di un racconto di Philip K. Dick per riflettere sul fato e su come l’amore lo sfidi ogni giorno.

Il film cerca di analizzare il luogo comune secondo cui “tutto è già scritto” e mette in scena un universo in cui le vite degli umani sono segnate su un’agenda e visualizzate come un segnale GPS, in cui funzionari vestiti come negli anni ’60 (col cappello accessorio fondamentale) aggiustano gli eventi e rigirano la città a loro piacimento, in cui anche i piani alti sono – come nell’Olimpo – tentati da passioni e interessi personali: una mitologia affascinante che Nolfi mette in scena sapendo equilibrare sottile ironia (“Siamo governati da sfigati” dice un funzionario riferendosi a un misterioso Presidente) e romanticismo arrivando a un finale magari discutibile nella gestione, ma non meno coinvolgente.
La sceneggiatura risolve non poche difficoltà di tessitura e inciampa solo nelle spiegazioni conclusive, mentre la regia dimostra grazia e inventiva tanto nella reinvenzione di New York quanto nella costruzione della passione tra i due. E soprattutto nella direzione di un ottimo parco attori: Matt Damon è un perfetto common man della Hollywood dei vecchi tempi, John Slattery (Mad Men) e Terence Stamp hanno un aplomb perfetto, ed Emily Blunt è una donna (e attrice) per la quale vale la pena sfidare gli dei e il destino.

EMANUELE RAUCO

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