Sguardi sonori

06/07/11 - Nastri d'Argento: il SNGCI premia il rock dei Negramaro per Vallanzasca e la melodia ironica di Solfrizzi in Se Sei Così Ti Dico Sì.

Sguardi sonori – Viaggio tra le sette note composte per la settima arte – a cura di Emanuele Rauco

sguardi-sonori-interno.jpgIl Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani come ogni anno sceglie lo splendido teatro antico di Taormina per assegnare i Nastri d’Argento, uno dei più prestigiosi premi al cinema italiano. Tra i vincitori di quest’anno, nelle categorie musicali, vale la pena soffermarsi sulla differenza di approccio e gusti dei giurati nel premiare la miglior colonna sonora e la miglior canzone.

La prima categoria è stata vinta dai Negramaro per il bello score di Vallanzasca- Gli Angeli del Male: un rock aggressivo, ritmato e straniante rispetto all’epoca del film che ha meritatamente vinto contro la musica più raffinata di Pasquale Catalano per La Versione di Barney e L’Amore Buio, il brio di Massimiliano Pani e Franco Serafini per La Banda dei Babbi Natale, la commistione rock/classica di Francesco Sarcina e Paolo Buonvino per La Scuola E’ Finita (la peggiore tra le nominate) e la tradizione mediorientale di Carlo Siliotto per Il Padre e lo Straniero.

Tra le canzoni originali, il Nastro è andato ad Amami di Più, brano scritto da Francesco Cerasi, Emilio Solfrizzi, Alessio Bonomo per il film Se Sei Così Ti Dico Sì: canzone melodica all’italiana piacevole che ha sconfitto l’humour etnico di Checco Zalone con L’Amore Non Ha Religione da Che Bella Giornata, le reinvenzioni jazz di Raphael Gualazzi in Follia d’amore per Manuale d’amore 3 (peraltro non originale in quanto presentata a Sanremo), la banalità di Alex Britti con Immaturi e la bella Vuoto a Perdere di Noemi per Femmine contro Maschi. Il rock e la modernità contro la classicità sanremese, una commedia sebbene acre e un noir biografico: gli estremi entro cui si muove il nostro cinema, almeno nelle intenzione, e che il SNGCI non poteva non cogliere.